Letteratura inaspettata #57. Fiore di roccia. Le portatrici carniche raccontate da Ilaria Tuti

“In verità, amo le parole, ma l’istinto è quello di custodirle. Ho imparato a maneggiare la loro arte, ma dentro di me è ancora salda la convinzione che alcuni, pochissimi, sentimenti non abbiano bisogno di suoni e non richiedano dialettica. Si espandono nei gesti, cantano nei sensi”.
Fiore di roccia di Ilaria Tuti (Longanesi) ci proietta al culmine della guerra di trincea, lungo la Carnia, in Friuli. La storia che ci viene raccontata è una di quelle storie dimenticate e forse mai raccontate che riguardano le donne.

Agata Primus, la protagonista, grazie alla voce narrante riporta alla luce e alla memoria le vicende delle “portatrici carniche” con le quali ha in comune ruolo e destino: salgono ogni notte al fronte per portare ai soldati armi, generi di conforto, biancheria pulita. E tornano poi a valle talvolta con un carico pesante e tragico, quello delle barelle con i corpi dei caduti.

“Per Ia prima volta nella storia del nostro popolo, le gerle che per secoli abbiamo usato per portare i nostri infanti, i corredi delle spese, il cibo che dà sostentamento, la legna che scalda corpi e cuori accolgono strumenti di morte: granate, munizioni, armi”.

E loro accettano, come sanno fare le donne che dall’inizio della storia del mondo conoscono il sacrificio e la cura dei figli, dei vecchi, dei campi. Donne che hanno scelto di essere libere. E lo hanno fatto in tempi non sospetti, e poco permissivi, quelli appunto della Grande Guerra.

I rudi uomini, iniziati alle durezze della vita, consapevoli del proprio ruolo e capaci di esprimere una stoica abnegazione di fronte alla brutalità della guerra, sono fortemente grati a coloro che sono le uniche a ricordare loro che la vita non è, non può essere, solo un orrore continuo. Imparano a rispettare e ad amare queste giovani che sono, in una parola al femminile, come la stella alpina, il fiore di roccia, aggrappate con tenacia alla montagna, desiderose di mantenersi in vita e di aiutare gli altri a farlo.

Fiore di roccia è un romanzo che dimostra la grande capacità di scrittura della Tuti e che, a differenza dei tipici racconti di guerra mette in primo piano la figura femminile, scandagliandone con delicatezza l’animo senza mai cadere nella banalità.

immagine per Fiore di roccia. Le portatrici carniche raccontate da Ilaria TutiL’autrice si è spesa magistralmente a ricordare le figure di donne, spesso misconosciute a molti, figure realmente esistite, donne meritevoli di ogni elogio e di ogni onore, rievocate con precisione e rigore storico, con struggente intensità, incisività nella descrizione, espressività ed efficacia narrativa.

Le donne che popolano le pagine di questo romanzo esprimono una visione profonda della femminilità e sono raffigurate nella loro semplicità e nella determinazione con cui accettano il proprio destino.

La loro resilienza le rende partecipi dei cicli della natura e padrone della loro vita. Fiori di roccia è un condensato di questo, non altro, ed è Donna.

Un libro intenso, accorato e toccante, scorre fluido, curato nei minimi particolari, frutto evidente di un lungo lavoro di ricerca elaborato con diligenza e fervore, con forza e pazienza, con passione e patema, che sono poi tutti i sentimenti che caratterizzano la protagonista e le sue compagne, quasi che Ilaria Tuti abbia letteralmente trasferito, nel suo scrivere, l’intimo dei suoi personaggi, creati sullo stampo di donne realmente esistite.

Una narrazione coinvolgente anche quando fotografa, senza edulcorarla, la realtà sociale ed umana di quel periodo restituendo una visione della vita molto lontana dalla sovrabbondanza dell’epoca attuale ma più che mai viva.

Sono solo Donne, le Portatrici.

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Si laurea in Scienze della Comunicazione con indirizzo impresa e marketing nel novembre del 1998 presso l'Università La Sapienza di Roma; matura circa dodici anni di esperienza presso agenzie internazionali di advertising del Gruppo WPP - Young&Rubicam, Bates Italia, J.Walter Thompson - nel ruolo di Account dove gestisce campagne pubblicitarie per conto di clienti tra cui Pfizer, Johnson&Johnson, Europcar, Alitalia, Rai, Amnesty International e Ail. Dal 2010 è dipendente di Roma Capitale e attualmente presta servizio presso l'Ufficio di di Presidenza del Municipio Roma XIV dove si occupa di comunicazione istituzionale, attività redazionale sui canali social del Municipio e piani di comunicazione. Ama viaggiare e leggere.

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