Letteratura Inaspettata #62. Cara Pace di Lisa Ginzburg. Storia di due orfane “senza esserlo”

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“Montavano le tensioni, e quello del cane rimase sogno irrealizzato; al suo posto c’era il carapace lucido della tartaruga. Un soprassalto ogni volta, un’apparizione. La seguivo spostarsi lenta, solenne. Mi spronava a rendere me stessa la virtù di un luogo, mostrandomi come sostare dentro di me creando così il migliore scudo”.

ll carapace non è altro che la corazza, il guscio della tartaruga. Uno spazio duro e accogliente, si direbbe eterno, di cui nessuno potrebbe fare a meno. Un po’ come Maddi, la protagonista del romanzo candidato al Premio Strega 2021 Cara pace, edito da Ponte alle Grazie, di Lisa Ginzburg una delle voci letterarie più convincenti del nostro panorama editoriale, che si serve di una narrazione delicata e intima, resa magnificamente da una cifra stilistica inusuale.

L’autrice ci parla di legami familiari, di sentimenti improvvisi, potenti e sconvolgenti. Lo fa attraverso la voce di Maddalena, primogenita di una famiglia sfaldata dagli eventi, dalle emozioni e dalle decisioni prese. La storia è narrata al lettore dal punto di vista della figlia, quella più posata, meno contestatrice e, forse, più rassegnata.

Il racconto di Maddi risulta, quindi, abbastanza oggettivo, ma non per questo meno coinvolgente. All’inizio della narrazione Maddi, ormai stabilitasi in Francia, esprime una gran voglia di tornare a Roma, città testimone dei fatti che hanno segnato la sua crescita e quella della sorella minore, Nina.

È proprio nella capitale che le due bambine, che si definiscono “orfane senza esserlo” per davvero, hanno dovuto riassestarsi dopo la separazione dei genitori, dove hanno vissuto le prime esperienze sentimentali e dove hanno imparato a sopravvivere nonostante le assenze, i cambiamenti, gli incontri settimanali e le vacanze alternate.

La situazione familiare ha favorito il legame tra le sorelle, lo ha rinsaldato, nonostante le differenze caratteriali: l’invadenza e l’impulsività dell’una, contro la ragionevolezza e la descrizione dell’altra. Due sorelle, due donne, ed il loro percorso, che dall’infanzia le conduce all’età adulta trascinando con sé tutto ciò che di insoluto ancora permane.

Un legame profondo, il loro, che attraverso le differenti caratteristiche della loro personalità, riesce in qualche modo a colmare il vuoto dell’assenza delle figure genitoriali rendendole due pezzi complementari di uno stesso puzzle.

immagine per Letteratura Inaspettata #62. Cara Pace di Lisa Ginzburg. Storia di due orfane “senza esserlo”“Nina come una trivella a far smottare e precipitare la terra intorno. Con le parole nessuno come lei conosco capace di far male. (…) D’altra parte, con la storia d’infanzia che abbiamo avuto, cosa pretendere? Ciascuna di noi due ha un suo nodo, e un suo modo. Una volta in più due facce della stessa moneta. Addizione di un’uguale mancanza”.

La storia narrata ha una connotazione fortemente femminile. Il padre Seba viene descritto come un uomo in balia del proprio destino in un mondo dominato da donne: l’anziana madre, che cresce le bambine quando la moglie se ne va, la stessa Gloria, Nina e Maddi, Mylène, le fidanzate troppo giovani che si susseguono con scarso successo.

È a lui che il giudice affida le due bambine che però, di fatto, crescono insieme alla tutrice Mylène, un porto sicuro per le ragazze:

“I vuoti delle assenze, le case lontane dei nostri genitori sempre nei pensieri. Mancanze tangibili, concrete, che colmare era impossibile e giustificare difficile. Eppure grazie a Mylène e a quell’allenamento sportivo di cui giorno dopo giorno andavano crescendo i benefici, ecco un nostro ritmo lo avevamo trovato. Il caos era alle spalle”.

Un racconto, a tratti malinconico, che indaga e descrive gli effetti psicologici della perdita e la necessità di mettere in atto i meccanismi di difesa volti a controbilanciare i danni irreparabili della mancanza.

Una storia intensa, ricca di spunti di riflessione con uno stile peculiare, caratterizzato da pochi dialoghi e frasi brevi che sottolineano i concetti e dove le protagoniste assolute sono le donne.  Un romanzo potente che incanta e affascina. 

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Si laurea in Scienze della Comunicazione con indirizzo impresa e marketing nel novembre del 1998 presso l'Università La Sapienza di Roma; matura circa dodici anni di esperienza presso agenzie internazionali di advertising del Gruppo WPP - Young&Rubicam, Bates Italia, J.Walter Thompson - nel ruolo di Account dove gestisce campagne pubblicitarie per conto di clienti tra cui Pfizer, Johnson&Johnson, Europcar, Alitalia, Rai, Amnesty International e Ail. Dal 2010 è dipendente di Roma Capitale e attualmente presta servizio presso l'Ufficio di di Presidenza del Municipio Roma XIV dove si occupa di comunicazione istituzionale, attività redazionale sui canali social del Municipio e piani di comunicazione. Ama viaggiare e leggere.

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