IndipendenteMente #15. Il Palazzo delle lacrime di Paolo Grugni. Storia di una città divisa, storia di un uomo diviso

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Vivo in un mondo dove ci si accontenta. I fortunati come me di poco, gli altri di niente”. Sono le parole di Martin Krause, il protagonista dell’ultimo romanzo di Paolo Grugni Il Palazzo delle lacrime (Laurana Editore).

Martin vive a Berlino Est, nello squallido mondo creato dal regime socialista che sembra voglia tornare indietro nel tempo, e portare tutti con sé. Il Muro che divide la città è il monito che ricorda al protagonista che avanti non si può andare, che sperare in un futuro migliore è impossibile. E lui è anche uno dei pochi fortunati che possono condurre un’esistenza dignitosa. È infatti un agente del controspionaggio della Stasi, e per questo gode di certi privilegi. Privilegi che però non lo proteggono dalla sensazione di aver sbagliato tutto nell’appoggiare un sistema di pensiero che sta cancellando il libero arbitrio.

Come il Muro divide la città di Berlino, così Martin si sente dilaniato da due condotte di vita opposte: continuare a servire gli organi di potere che gli hanno offerto un lavoro di cui vivere, o seguire il proprio istinto e smascherare un inganno di proporzioni inimmaginabili, che coinvolge le alte sfere dello stesso governo a cui ha giurato fedeltà.

È questo il nucleo centrale del romanzo: la difficile scelta di un uomo di stravolgere le proprie certezze in nome della verità e della giustizia, e nel farlo di mettere in pericolo la sua stessa esistenza.

L’efferato omicidio a sfondo politico di una giovane donna mette in moto una trama che si snoderà tra intrighi, macchinazioni spietate e operazioni segrete.

Una storia di spionaggio al cardiopalma, che rivela lentamente il potenziale esplosivo di ciò che Martin si ritrova tra le mani. In un continuo peregrinare del protagonista tra Berlino Est e Berlino Ovest, l’autore ci descrive con accuratezza la situazione e le differenze delle due zone della città: si respira l’atmosfera opprimente della parte est, e sembra quasi di osservarla in bianco e nero, come se i colori avessero deciso di abbandonare quella triste realtà, e si respira l’aria nuova e frizzante della parte ovest, nella quale gli stessi colori sembrano aver chiesto asilo.

Il Palazzo delle lacrime è un romanzo pieno d’azione, che racconta con una prosa profondamente partecipe ma lucida di un momento cruciale della nostra Storia recente, e nel contempo è un’opera estremamente malinconica, in cui la pioggia sembra riuscire a bagnare anche le pagine che si stanno leggendo. Pioggia che si mischia alle lacrime di chi ha subìto un’ingiustizia che è ancora presente materialmente sotto gli occhi di tutti, smembrata in piccoli pezzi che si ergono come menhir, a perenne memento del sacrificio di troppi innocenti.

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Antonella Quaglia è una content editor e organizzatrice di eventi. Laureata in DAMS Cinema a Bologna, ha conseguito un Master in Management degli eventi artistici e culturali a Firenze. Dopo aver lavorato nel settore dell’organizzazione di mostre d’arte, segue diversi corsi in editoria e collabora con uffici stampa e riviste del settore.

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