IndipendenteMente #31. Vite strappate in Italia dagli anni ’70 ad oggi di Antonella Betti, uno scandalo sotto gli occhi di tutti.

Vite strappate in Italia dagli anni ’70 ad oggi di Antonella Betti (Editrice Italia Semplice) è un testo autobiografico d’inchiesta, accompagnato da un’appassionata prefazione della Senatrice Paola Binetti.

L’autrice presenta un’opera in cui a un profondo coinvolgimento emotivo si affianca una conoscenza puntuale della materia trattata: Antonella Betti è infatti un’assistente sociale da anni impegnata per i diritti dell’infanzia. In questo libro si parla con cognizione di causa delle leggi, e della mancanza di leggi, a tutela dei minori in Italia, degli errori e degli scandali che hanno accompagnato negli ultimi cinquant’anni la gestione dei bambini e delle loro famiglie in contesti problematici.

Inoltre, c’è un’ampia sezione dedicata al racconto di storie vere di minori e adulti che hanno visto violati i propri diritti e stravolta la propria esistenza. È lampante come l’autrice sia coinvolta personalmente in una battaglia che per decenni ha cercato di far emergere la verità su una questione molto delicata, che ancora oggi non trova la quadratura del cerchio.

Come afferma l’autrice: “La vita è sacra, come la famiglia, e va tutelata in ogni sua forma”; eppure In Italia dagli anni settanta è avvenuto un vero e proprio traffico silente di bambini che sono stati allontanati dalla famiglia d’origine senza un motivo fondante, per essere poi smistati in case-famiglia o essere adottati secondo procedure spesso fumose.

In quello che alcuni definiscono “il più oscuro business economico italiano” – uno scandalo sotto gli occhi di troppe persone – è stato perpetrato un enorme danno psicologico, individuale e sociale, per puri interessi economici.

Antonella Betti racconta infatti esempi concreti di buchi legislativi, dell’abuso di potere in certi tribunali dei minori, di negligenza consapevole atta ad alimentare il business delle case-famiglia, che ottengono ingenti contributi pubblici per ogni bambino che ospitano, o ancora peggio il business delle adozioni clandestine.

Non è certo una situazione in cui generalizzare, ma negli anni sono stati tanti gli assistenti sociali e i giudici per i minori onesti e nauseati da questa situazione, che hanno cercato di ribellarsi, purtroppo inutilmente, e di porre fine a questa violazione dei diritti umani.

Vite strappate in Italia dagli anni ’70 ad oggi è un libro coraggioso, che può mettere d’accordo tutti o anche no, ma comunque resta una testimonianza ravvicinata di chi ha subìto e si è rialzato da una condizione che poteva spezzare le gambe, ma da cui invece ha imparato tanto e a cui cerca ogni giorno, e con tutte le proprie forze, di porvi rimedio.

 

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Antonella Quaglia è una content editor e organizzatrice di eventi. Laureata in DAMS Cinema a Bologna, ha conseguito un Master in Management degli eventi artistici e culturali a Firenze. Dopo aver lavorato nel settore dell’organizzazione di mostre d’arte, segue diversi corsi in editoria e collabora con uffici stampa e riviste del settore.

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