Camilla Borghese. Orizzonte verticale a Napoli

immagine per Camilla Borghese
Camilla Borghese 14.12 New-York 110x165_2017

Nelle sale espositive di Castel dell’Ovo, a Napoli, è allestita la mostra personale della fotografa romana Camilla Borghese e intitolata Orizzonte verticale, curata da Marina Guida e organizzata dalla galleria d’arte Spazio Nuovo, fino al 12 maggio 2018.

25 fotografie di grandi dimensioni, stampate su carta cotone raccontano quattro metropoli diverse, Napoli, Roma, Milano e New York.

Come nel libro di Stefano Bartezzaghi, docente di Semiotica e di Teoria della Creatività, da cui mutua il titolo, l’Orizzonte Verticale di Camilla Borghese si presenta con elementi eterogenei: forme architettoniche classiche frammiste a quelle contemporanee.

Le immagini e le riflessioni dell’artista attingono ad un universo multidisciplinare che spazia dalla pittura al cinema, dalla fotografia al fumetto. Osservando le prime due foto all’ingresso della mostra, un sottile fil rouge lega il colonnato dell’antico tempio di Adriano di Roma con l’architettura modernista dei palazzi di New York, accomunati dalla ripetitività modulare dei singoli elementi architettonici, il passato e il presente convergono in una visione unica.

Le foto che immortalano la Casa Rustici Terragni a Milano e il grattacielo Citycorp di New York rievocano dei frame cinematografici: nell’edificio milanese la Borghese riesce a conferire a questo ambiente una suspance di hitchcokiana memoria, l’osservatore si trova in uno stato di ansiosa attesa, aumentata dalle ombre e dal buio delle finestre dell’edificio, è una trasposizione fotografica di una sequenza del film La finestra sul cortile del regista inglese. Nella seconda foto, dell’edificio americano, ribalta la percezione dello spazio architettonico, si potrebbe pensare ad un pavimento proiettato verso l’infinito; in realtà, è l’immagine di un grattacielo ripreso dal basso verso l’alto. L’impianto compositivo rievoca il luogo immaginario della Loggia Nera della serie televisiva I segreti di Twin Peaks di David Lynch, uno spazio metafisico extradimensionale, in cui si perdono le coordinate temporali.

I particolari architettonici ripresi dalla fotografa romana diventano quinte scenografiche, con una particolare attenzione alla condizione di luminosità più idonea, che le consente di percepire i dettagli di ogni singolo monumento.

La luce naturale è l’elemento caratterizzante per costruire gli scatti definitivi, il Palazzo dei Congressi EUR, il Tempietto del Bramante e il Pantheon sono immortalati in un ambiente metafisico, hanno un aspetto dilatato e vuoto, in cui predomina l’assenza di vita e il silenzio assoluto. Una caratteristica che lega la Borghese alla pittura e ai paesaggi di Giorgio De Chirico e agli scenari urbani desolati di Edward Hopper.

“Roma, Napoli o New York, antico, moderno o contemporaneo, edifici sempre cercatori della stessa luce, quella solare e piena, sotto il cielo azzurro o magicamente velata dalle nuvole e dalla foschia. Ciò che cerco è sempre la stessa chiarezza e purezza creata dall’uomo e dalle persone che hanno reso possibile la grandiosità e la maestria di tali opere, opere che tanto son più affascinanti quando portano con sé i segni dei racconti del tempo vissuto.”  (Camilla Borghese)

immagine per Camilla Borghese
Camilla Borghese 10.35 Naples 165x110cm 2018

Interessanti sono le due foto dell’edificio Chrysler William Van Allen e il Manhattan Bridge. In queste immagini l’artista trascina l’osservatore verso una New York non reale, ma fantastica: sono foto che rimandano ai fumetti di Stan Lee e Jack Kirby, una architettura urbana che è sempre stata la protagonista delle vicende dei supereroi della Marvel e della DC Comics.

Camilla Borghese racconta le forme nello spazio, esorta il fruitore ad osservare i contesti urbani da una prospettiva diversa, dalle superfici lisce in cemento e vetro del Seagram Building di Mies Van Der Rohe, alla rugosità del piperno piramidale della Chiesa del Gesù Nuovo di Napoli. L’architettura contemporanea e quella antica restano una fonte inesauribile di emozioni, a prescindere dal gusto estetico. E’ una ricerca artistica improntata alla fotografia di architettura che la Borghese approfondisce, lavorando nello studio del fotografo Andrea Jemolo; riuscendo a conferire una immagine del mondo circostante non convenzionale, una perfetta sintesi fra contesto architettonico e paesaggio naturale.

 

 

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Luca Del Core, vive e lavora a Napoli. E' laureato in "Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali" presso l'Università degli Studi "Federico II" di Napoli. Giornalista freelance, ha scritto per alcune riviste di settore, per alcune delle quali è ancora redattore, e attualmente collabora con art a part of cult(ure). La predisposizione ai viaggi, lo porta alla ricerca e alla esplorazione delle più importanti istituzioni culturali nazionali ed internazionali, pubbliche e private.

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