Michael Rotondi a Napoli. Ca piogg’ dint’ ‘o cor’

immagine per Michael Rotondi
Michael Rotondi, Livia, 2018, lambdaprintsudbond, 40x30cm

Tre sedi, un unico artista, Michael Rotondi (Bari 1977), con una mostra personale, fino al 30 marzo 2019, nella Sala dell’ex Biblioteca del Complesso di San Domenico Maggiore, nella B.R.A.U., Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e allo Spazio NEA, intitolata Ca piogg’ dint’ ‘o cor’, un omaggio dell’artista pugliese al capoluogo partenopeo, una citazione estratta dalla canzone Tu t’e’ scurdat ‘e me, del cantante napoletano Liberato.

Curata da Marina Guida, l’exihibit si presenta come un progetto site specific dall’approccio multidisciplinare, dalla pittura su tela a quella digitale, dalle sperimentazioni in motion graphic alle installazioni ambientali. Il primo contatto uditivo e visivo con la creatività di Rotondi è nell’austera  Sala dell’Ex Biblioteca del Complesso di San Domenico Maggiore, un tempo luogo di studi del frate domenicano, filosofo e scrittore Giordano Bruno. Al religioso silenzio della struttura si oppone il video inedito Botte, ambientato nel quartiere napoletano di Bagnoli, che combina animazione in bianco e nero e suono. Una riproduzione di immagini che raccontano la vita del quartiere periferico di Napoli che si trova a dover affrontare un atavico problema di riqualificazione ambientale, tra una ipotetica archeologia industriale e la nascita di nuovi spazi per la fruizione pubblica, tra sogni e speranze in costante richiesta di attuazione.

Nelle sale espositive della B.R.A.U., invece, nella centralissima piazza Bellini, luogo di ritrovo della movida partenopea, sono presenti opere digitali in lambda print ed una installazione ambientale, esito dell’assemblaggio di cartoline spedite all’artista da persone che a Napoli vivono o vi hanno soggiornato per un breve periodo. Queste immagini sono caratterizzate dall’assenza del retino e garantiscono una notevole stabilità del colore a lungo periodo. Volti in primo piano e singole coppie con cromie sgargianti coprono le pareti dello spazio architettonico, sono figure organiche cristallizzate nel tempo.

Lo Spazio NEA, infine, ubicato nella medesima piazza, ospita un breve percorso antologico con lavori su carta, tessuti e materiali eterogenei e una installazione ambientale. Sono immagini divise fra l’astratto e il figurativo, fra il reale e l’onirico, un microcosmo che attinge, alla street art, alla cultura pop, indie e punk. Colori, figure antropomorfe, elementi naturali e forme geometriche caratterizzano la superficie pittorica, una composizione a ritmo di musica, fra l’elettronica e il rock progressivo.

Slang, neologismi e urban dictionary sono gli elementi della cultura popolare da cui attinge Rotondi per trasformare con la sua arte il verbum in pittura tradizionale o digitale, installazione e animazione.

Info mostra

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Luca Del Core, vive e lavora a Napoli. E' laureato in "Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali" presso l'Università degli Studi "Federico II" di Napoli. Giornalista freelance, ha scritto per alcune riviste di settore, per alcune delle quali è ancora redattore, e attualmente collabora con art a part of cult(ure). La predisposizione ai viaggi, lo porta alla ricerca e alla esplorazione delle più importanti istituzioni culturali nazionali ed internazionali, pubbliche e private.

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