Eugenio Giliberti. Progetto di Artista Abitante. Voi siete qui. Vico Pero. Giacomo Leopardi

immagine per Eugenio Giliberti

In occasione delle iniziative organizzate in Italia per il bicentenario della scrittura dell’ Infinito e a corredo delle celebrazioni per il duecentoventunesimo anno dalla nascita di Giacomo Leopardi, la Terza Municipalità del Comune di Napoli, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, la Dafna Gallery, Intragallery e Casa Morra hanno presentato Voi siete qui / vico Pero / Giacomo Leopardi – Progetto di Artista abitante, di Eugenio Giliberti, (Napoli, 1954), nato dalla semplice ed involontaria condizione di essere il dirimpettaio, seppur diacronico, del poeta marchigiano.

Nato a Recanati, nelle Marche, Leopardi ha trascorso gli ultimi quattro anni della sua vita a Napoli, dove è morto il 14 giugno 1837. L’ultima residenza è in vico Pero n°2, affacciata su via Santa Teresa degli scalzi, poco sopra il Museo Nazionale.

Giliberti esordisce negli anni ’80 animando un gruppo di giovani artisti (Evacuare Napoli), che partecipa al fenomeno della riscoperta e del ritorno alla pittura. Nell’aderire a questa corrente, rifiuta la via neo-figurativa, scegliendo una posizione diversa e allora minoritaria. La sua ricerca prende una direzione decisamente personale a partire dal 1987,  con la realizzazione delle prime superfici monocrome.

Dal 2006, si trasferisce in campagna e fonda a Rotondi, in provincia di Avellino Selve del Balzo , una piccola comunità produttiva che lavora il legname prodotto dai boschi del circondario. Questo contesto genera una proficua creatività artistica, fomentata dall’ indagine della realtà culturale e ambientale del mondo circostante.

Acuto osservatore, riflessivo e sensibile,  è costante nella sua attività espositiva l’attenzione al luogo ospitante. Infatti, egli compie una sorta di omaggio, raccogliendo notizie e testimonianze del sito, realizzando piccole riproduzioni in cera o in plastilina, insieme alle altre opere, in un modus operandi ascrivibile alla formula: contenitori / contenuto e azione/reazione, in cui conta anche la risposta del pubblico, nella sua percezione/fruizione.

Nelle sale di Intragallery, lo spazio d’arte in via Cavallerizza a Chiaia, è visibile un primo approccio del nuovo progetto, con una mostra che trae spunto dai manoscritti, le Carte di Leopardi, della Biblioteca Nazionale di Napoli, fogli pieni di numeri vergati dal poeta, indici che consentono una lettura ordinata per argomento del suo diario personale, lo Zibaldone.

Il secondo contatto fisico e culturale con Leopardi è avvenuto con l’ affollatissima terrazza della Dafna Gallery, in via Santa Teresa degli Scalzi 76, situata proprio sotto l’abitazione del poeta di Recanati. Ed è proprio Giliberti ad introdurre e a coinvolgere il pubblico nella storia e nella evoluzione del quartiere, attraverso la descrizione delle fonti documentarie e letterarie, avvalendosi anche della tradizione orale, delle maestranze e dei commercianti operativi nella zona.

Afferma l’artista:

“Suo teatro è un triangolo di vicoli angusti – vico Pero, vico Noce, vico Cimitile – apparentemente privi di alcuno speciale interesse, e la prospiciente e maledettamente trafficata via Santa Teresa degli Scalzi. Sono i luoghi che conservano, ormai quasi inconsapevoli, il ricordo degli ultimi anni della vita di Giacomo Leopardi.”

In una singola sala, invece, sono visibili le cinque opere dell’artista napoletano che coinvolgono visivamente i partecipanti: scritti leopardiani, il paesaggio  di Napoli e dell’edilizia urbana, sono i singoli elementi di un viaggio a ritroso nel tempo. Immagini in bianco e nero affidate alla Storia, in cui Giliberti, con singole cromie dai colori sgargianti, restituisce cenni di contemporaneità. E’ una stratificazione tra antico e moderno, tra tradizione e progresso.

Questo incontro è stato una occasione per proseguire la raccolta fondi finalizzata alla valorizzazione artistica del palazzo in cui visse l’illustre poeta marchigiano, un momento di condivisione sociale e culturale, con alcune interpretazioni di passi della sua produzione letteraria, recitati dai cittadini, appassionati, studiosi e attori. Le letture sono state  accompagnate da un intramezzo musicale di Bernardo De Luca, Donatella Furino, Fiorenzo Madonna, Anita Pavone, Daniele Vicorito e Luca Petrosino. Una serata che ha raggiunto l’apice con un mazzo di ginestre depositato sulla targa in memoria di Giacomo Leopardi.

Se a Napoli desiderate percorrere luoghi e abitazioni del Leopardi, buona lettura qui e qui.

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Luca Del Core, vive e lavora a Napoli. E' laureato in "Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali" presso l'Università degli Studi "Federico II" di Napoli. Giornalista freelance, ha scritto per alcune riviste di settore, per alcune delle quali è ancora redattore, e attualmente collabora con art a part of cult(ure). La predisposizione ai viaggi, lo porta alla ricerca e alla esplorazione delle più importanti istituzioni culturali nazionali ed internazionali, pubbliche e private.

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