TEFAF a Maastricht, la Fiera dell’Arte ai tempi del Covid-19

J. Kounellis, Senza titolo - Sprovieri Londra

→ AGGIORNAMENTO misure cautelative per prevenire la diffusione del Covid-19: anche il TEFAF ha chiuso anticipatamente l’11 marzo.

 

Nonostante l’allarme per la diffusione del Covid-19, ma con una serie di misure di cautela per l’accesso dei visitatori, anche quest’anno a Maastricht si presenta in gran spolvero, e con un gran numero di espositori: oltre 275 provenienti da 20 paesi, TEFAF, The European Fine Art Fair (dal 7 al 15 marzo), da oltre trent’anni una delle fiere d’arte e d’antiquariato più prestigiose a livello internazionale.

La manifestazione, a guida di Patrick van Maris van Dijk dal 2015, propone  un’offerta, estremamente variegata, in grado di appagare le preferenze di collezionisti, promotori d’arte e semplici appassionati che troveranno sezioni che spaziano dall’arte antica al design, dall’antiquariato all’arte contemporanea, settore, quest’ultimo, molto sostenuto da van Maris, che ne ha facilitato l’accesso nelle recenti edizioni.

Per i visitatori sarà come immergersi in una grande raccolta museale a partire dall’antichità egizia (un coperchio di sarcofago della galleria Mieke Zilverberg di Amsterdam) o da quella greco-romana (ad esempio un’anfora tirrenica a figure nere del VI secolo a.C. della Plektron Fine Arts di Zurigo), per poi passare alle opere medievali, come la trecentesca scultura raffigurante San Giovanni Battista di Nino Pisano (Stuart Lochhead Sculpture di Londra) o la splendida Madonna con Bambino di Lorenzo di Bicci del 1375, presentata dalla Salamon di Milano; notevoli anche la Madonna con Bambino di Lorenzo Ghiberti (Tomasso Brothers di Londra),  il ritratto di Filippo II duca di Savoia, eseguito nel XV secolo da Macrino d’Alba (Robilant&Voena Londra-Milano-St Moritz) e la Madonna con Bambino tra santi, tempera su tavola del quattrocentesco Maestro di San Miniato (Trinity Fine Art Londra); il Cinquecento è ben rappresentato, tra gli altri, da Domenico Beccafumi e la sua Madonna con Bambino tra San Lorenzo e Santa Caterina (sempre Tomassi Brothers) e da un delizioso ritratto femminile dell’artista Lavinia Fontana (della Galerie Canesso di Parigi che presenta anche un olio su tela di Luca Cambiaso); tra i dipinti riconducibili all’arte fiamminga e olandese: un olio su tela di Peter Paul Rubens e aiuti (Haboldt & Co. Amsterdam), il Cristo deriso di Matthias Stomer (Altomani & Sons Milano) e la tela del 1570 di Denijs Calvaert, raffigurante l’Adorazione dei pastori (Fondantico di Tiziana Sassoli a Bologna).

Hazlitt, la prestigiosa galleria londinese con sede anche a New York e che ha tra i propri clienti la casa reale britannica, presenta un’opera del Cavalier d’Arpino, datata 1626-27, mentre, sempre in ambito seicentesco, la Botticelli Antichità partecipa con un busto di San Carlo Borromeo, opera del 1650 di Ercole Ferrata.

La presenza a Maastricht della Cattura di Cristo di Giuseppe Maria Crespi (1687-1690) della Galerie G. Sarti di Parigi offre lo spunto per testimoniare una delle numerose e affascinanti storie legate all’antiquariato italiano nel mondo: il titolare Giovanni Sarti, non è solo un mercante d’arte, ma ha contribuito al restauro dell’affresco della Resurrezione, il capolavoro di Piero della Francesca a Sansepolcro. Sono 22 le gallerie italiane partecipanti, molte di esse hanno una seconda sede a Londra, alcune proprio nella zona di Mayfair, punto di riferimento del mercato d’arte e dell’antiquariato con le sue esclusive gallerie e case d’asta. Tra gli espositori nostrani, si segnalano le due gallerie Di Castro (Alberto e Alessandra a Roma), la Galleria Porcini di Napoli, la Lampronti, la Carlo Virgilio & C., sempre a Roma e l’Altomani & Sons di Milano, tutte promotrici di opere d’arte antica; ci sono poi quelle più focalizzate sull’arte del XIX e del XX secolo, come, ad esempio, la Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma, con una tela luminosissima e raffinata di Giulio Aristide Sartorio, dal titolo Mattinata sul mare, appartenente al ciclo di Fregene, un nucleo di opere di Giovanni Battista Camuccini, artista che la storica galleria ha contribuito a far conoscere agli studiosi e una tela del 1947 di Felix Labisse raffigurante l’attore Jean-Louise Barrault che interpreta in scena il Processo di Kafka.

Per proseguire questa parziale panoramica sulle opere tra Ottocento e Novecento: Impressione del Vesuvio, un olio su tavola di Giuseppe De Nittis, ospitato nello spazio di Daxer & Marschall di Monaco di Baviera, mentre un intenso Autoritratto di Vincenzo Gemito all’età di 65 anni (1917) sarà esposto dalla galleria (anche questa con radici italiane) Lullo-Pampoulides. Notevole l’elenco di artisti contemporanei internazionali, alcuni dei quali più vicini al nostro tempo: da Marc Chagall (Omer Tiroche Gallery di Londra), Emil Nolde e Paul Klee (Galerie Utermann di Dortmund), Pablo Picasso (presente in fiera sia grazie alla Thomas Gibson Fine Art di Londra, che alla Maruani Mercier di Bruxelles), Joan Mirò, due le sue opere con lo stesso soggetto (Donna e uccello): una ospitata dalla Mayoral di Barcellona, l’altra, una scultura del 1968 presentata dalla Galerie de la Béraudière di Bruxelles; e poi Henry Moore (Osborne Samuel di Londra), Roy Lichtenstein (Galerie von Vertes di Zurigo), René Magritte, con un’opera raffigurante un volto di donna coperto da una rosa, che scopriamo essere appartenuto a Vittorio de Sica (David Lévy & Associés, Brussels e Parigi), Francis Picabia (Galerie 1900-2000 Parigi), Gustav Klimt, George Grosz ed Egon Schiele  (W&K di Vienna), Andy Warhol (con un ritratto di Ingrid Bergman, Shapero Rare Books di Londra), Cy Twombly e Louise Bourgeois (quest’ultima con un bronzo dal titolo The welcoming hands presso la Galerie Karsten Greve con sedi a Colonia, St. Moritz e Parigi); dalla galleria Van de Weghe di New York opera su carta di Jean-Michel Basquiat; La Chanteuse, opera del 1998 di Christian Boltanski (Emanuel von Baeyer di Londra), Anselm Kiefer, da Beck & Eggeling International Fine Art di Düsseldorf che presenta anche opere degli italiani Piero Dorazio e Pier Paolo Calzolari. Ma il mondo del contemporaneo della penisola è ben rappresentato: Giacomo Balla, Lucio Fontana, Fausto Melotti (Mazzoleni con sedi a Londra e a Torino), Pistoletto, Rotella e (con un interessante opera di Richard Long presentata dalla Cardi Gallery Milano-Londra), Alighiero Boetti con una Mappa del 1979 (Ben Brown Fine Arts di Londra), Mario Schifano e Jannis Kounellis da Sprovieri a Londra (altra galleria internazionale con radici a Roma) e due Achromes di Piero Manzoni (nella già citata Galerie Karsten Greve).

Non mancano opere di alta gioielleria (Cartier, Boucheron, Fabergé, Van Cleef & Arpels) e di design (una su tutte l’Arca desk di Gaetano Pesce da Friedman Benda di New York).

In questa fase d’emergenza, con i grandi musei che hanno dovuto applicare provvedimenti restrittivi fino alla temporanea chiusura, questo appuntamento è più che mai importante, non solo per gli operatori del settore, ma anche per gli appassionati d’arte di alta qualità e, non è poca cosa, di tutte le epoche.

  • TEFAF – The European Fine Art Fair 2020
  • sabato 7 marzo – domenica 15 marzo 2020
  • MECC, Maastricht, Paesi Bassi
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Maria Arcidiacono Archeologa e storica dell'arte, collabora con quotidiani e riviste. Attualmente si occupa, presso una casa editrice, di un progetto editoriale riguardante il patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno.

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