Luciano Corvaglia, maestro del bianco e nero in camera oscura. Tag e Cadavere squisito

Tevere Art Gallery

Uno degli appuntamenti più apprezzati della Tevere Art Gallery, lo spazio espositivo romano che ha aperto i battenti nel novembre 2014, è Il Cadavere Squisito, progetto ispirato al celebre gioco dei Surrealisti che prevede la partecipazione corale di artisti senza restrizioni in termini di modalità creative.

La galleria, meglio conosciuta con il suo acronimo TAG, è anche luogo di concerti e laboratorio di stampa; il padrone di casa è uno stampatore, anzi, è “lo Stampatore”: Luciano Corvaglia, un vero maestro del bianco e nero in camera oscura, alla cui attività dedicheremo a breve su queste pagine un ricco approfondimento.

Ma partiamo da una curiosità, ovvero, dall’indirizzo della galleria, facilmente memorizzabile: via di Santa Passera, 25. Attenzione, non abbiamo a che fare con una santa molto venerata in Toscana, ma con il mutamento del nome di un martire, probabilmente un monaco, Abba’ Ciro, proveniente dall’Egitto e giustiziato durante l’impero di Diocleziano. A lui fu dedicata nel medioevo una chiesa, la cui fase costruttiva iniziale sarebbe anteriore al X secolo. Le storpiature dei nomi a Roma non sono inconsuete (anche il trasteverino San Cosimato non è mai esistito: è la contrazione dei nomi dei santi Cosma e Damiano) e così, da Abba Ciro si passò ad Appaciro, che divenne Paciro, poi Pacero, di seguito Pacera e infine, Passera.

L’impatto all’ingresso della TAG è di notevole suggestione: numerose fotografie in bianco e nero, molti i ritratti, da Carmelo Bene a Gigi Proietti, da Michelangelo Antonioni a Fabrizio De Andrè e tanti altri; opere di maestri notissimi, citarne solo alcuni potrebbe sembrare scorretto nei confronti degli altri, ma un paio di nomi è doveroso farli: uno è Giovanni Cozzi, scomparso circa un anno fa, legatissimo a Corvaglia, non solo professionalmente, ma anche per via di una grande amicizia, fatta di passioni comuni, come quella per la musica.

Altro protagonista della fotografia, al quale la TAG ha voluto rendere omaggio, è Mario Dondero, ricordato nel febbraio scorso, a pochi mesi dalla sua scomparsa, in una serata speciale che ha visto la presenza, tra gli altri, di Erri De Luca, Fulvio Abbate e Tano D’Amico.
Ma è nell’appuntamento mensile del Cadavere Squisito, giunto alla sua undicesima edizione, che si può maggiormente cogliere lo spirito che anima questo spazio inconsueto. Un’atmosfera di festa, sia per chi viene in visita, che per coloro che vi partecipano come artisti.

Sapientemente orchestrata da Virginia Zeqireya, la fase di allestimento avviene poco prima dell’inaugurazione e il miracolo è quello di riuscire ad  armonizzare e a gestire gli spazi, rispettando la casualità propria del Cadavere Squisito, ossia l’imprevedibilità della combinazione dei lavori in mostra, opere di cui ciascun autore ignora il contenuto di quelle altrui. La sfida per la curatrice è quella di lasciare respiro tra un lavoro e l’altro, mettendoli tuttavia in comunicazione, calibrando la luce, dando un’omogeneità al tutto, lasciando però distinte le peculiarità degli artisti. Da questi incontri, che prevedono anche musica dal vivo e performance, nascono collaborazioni, avvengono scambi e confronti vivaci tra gli autori, molte volte esordienti, incoraggiati da una libera partecipazione e in assenza di rigide ed elitarie selezioni.

Con il progetto denominato Il Mostro, l’instancabile Corvaglia ha recentemente sfidato chiunque abbia sentito quell’impulso irrefrenabile per lo scatto fotografico a proporre le proprie opere e, attraverso una rigorosa curatela, ha dato consigli preziosi sulla post-produzione in un’epoca nella quale tutto sembra alla portata di tutti e dove sta svanendo l’ormai rara umiltà di saper ascoltare chi, come lui, ha maturato lunghi anni di esperienza e professionalità.

In attesa di farci raccontare i segreti di un’attività che va purtroppo scomparendo, un mestiere fatto di confidenze, dedizione e pazienza, l’invito è quello di tenere d’occhio i prossimi eventi della TAG, per avventurarsi in un piccolo, ma appassionante viaggio in quella che si potrebbe definire la Libera Repubblica della Fotografia.

www.tevereartgallery.net

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Maria Arcidiacono Archeologa e storica dell'arte, collabora con quotidiani e riviste. Attualmente si occupa, presso una casa editrice, di un progetto editoriale riguardante il patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno.

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