Iginio De Luca. Il volume Blitz edito da Mincione ne riassume ricerca e azioni

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Iginio De Luca, foto di Samantha Catini

Iginio de luca - blitz - cover

Felice sintesi tra la fantasia creativa di una giovane editrice, Mariangela Mincione e l’impeto un po’ situazionista di un artista fuori dagli schemi, Iginio De Luca, Blitz è un lavoro editoriale che celebra l’incontro tra due follie buone.

Da una parte, quella di dar vita – in un’epoca iperconsumistica che ripone mestamente il cartaceo nel limbo dell’obsolescenz a- a una casa editrice che ha già all’attivo ben 58 pubblicazioni in soli tre anni; dall’altra parte, la follia parallela e anticonformista del rischiare denunce compiendo quelli che il dizionario descrive come “audaci colpi di mano fulminei e risolutivi”, ovvero i blitz, che nascondono una satira sottile dell’attualità politica e sociale, che non risparmia il mondo dell’arte.

Concepito in stretta collaborazione con l’editrice, il curatore Claudio Libero Pisano e il grafico Riccardo Gemma, il volume di De Luca è di per sé un’opera disturbante, con l’incipit in copertina, l’apparato fotografico nella parte iniziale e i contributi eterogenei e autorevoli di Carlo Alberto Bucci, Anna Cestelli Guidi, Nando Citarella, Emanuele De Luca, Bruno di Marino, Cristina Dinello Cobianchi, Stefano Giovanardi, Franco Speroni e Clara Tosi Pamphili, collocati a chiusura del libro e proposti anche nella sapiente traduzione in inglese di Andrea Aureli.

Nelle pagine centrali, i bozzetti dell’artista stanno a dimostrare che le forme espressive, apparentemente estemporanee, spesso esigono una accurata progettualità.

Iginio De Luca disarticola la narrazione mainstream, riducendola alla sua essenzialità, che ne rivela la fastidiosa ipocrisia (come nell’opera Lavami), smascherando incoerenze e pessime condotte con guizzi sferzanti da avanspettacolo (come in Venghino, siori venghino). La pratica esecutiva di questi blitz si rivela attraverso una modalità in solitaria; pur relazionandosi strettamente al suo tempo, Iginio De Luca si estranea quasi completamente (e in una maniera che si direbbe quasi ascetica) dai codici del linguaggio corrente, sia esso disimpegnato o di denuncia.

I contributi, piacevolissimi, offrono diversi registri, ed è interessante la chiave interpretativa dei blitz da parte dei coautori e coautrici. Si comincia da un dialogo-intervista tra il curatore Claudio Libero Pisano e l’artista, che aiuta a mettere a fuoco da subito le modalità esecutive di queste opere-performance nei confronti delle quali De Luca esprime una sorta di neutralità che precede e segue l’impeto della mise en scène.

Al centro sembra esserci il desiderio dell’autore di veder materializzarsi e prendere vita il proprio bozzetto, non importa in quanti vedranno il blitz, ma, pur provvedendo ad una documentazione meticolosa ed esauriente, per De Luca conta la costruzione di un autentico effetto sorpresa, quasi spinto da una spietata nostalgia di epoche prive di martellante comunicazione.

Molto interessante l’analisi di Bruno di Marino del blitz Ladro lui, ladra lei per denunciare, citando una rassicurante pellicola della commedia all’italiana, il sistema di corruttele e clientelismo truffaldino, ormai anch’esso, nostro malgrado, ‘storicizzato’ nel suo bianco e nero. Nel lavoro Brand, Clara Tosi Pamphili coglie aspetti anticipatori della nostra attualità, dove all’inseguimento del lusso e della moda, De Luca contrappone un richiamo ai beni necessari alla sopravvivenza.

Intervento giocoso e gustosissimo sul piano letterario è quello di Emanuele De Luca, che fa concretamente risuonare in chiave onomatopeica il gregge irriverente proiettato dal fratello sulla facciata dei palazzi del potere nel suo blitz Pastore a Montecitorio. Altro riferimento alla sonorità è contenuto nel testo di Anna Cestelli Guidi, che sottolinea e ci ricorda l’attività parallela dell’artista nel mondo della musica.

Iginio De Luca, protagonista della scena contemporanea dell’arte non solo romana, propone una raccolta corale su un’opera recente, forse inevitabilmente conclusa a causa dei nuovi provvedimenti sulla (presunta) sicurezza urbana.

Dedicato a chi conosce il suo lavoro, a chi non lo conosce, a chi pensa che la satira si riduca a una bidimensionalità riservata ai sempre più rari lettori di quotidiani, il Blitz cartaceo di De Luca racconta con testi e immagini, la genesi e l’esecuzione delle sue rapide e pungenti operazioni sulle contraddizioni e le meschinità del presente.

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Maria Arcidiacono Archeologa e storica dell'arte, collabora con quotidiani e riviste. Attualmente si occupa, presso una casa editrice, di un progetto editoriale riguardante il patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno.

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