Nessun muro si abbatte da solo. Inaugurato a Roma Outside In, il primo murales sull’identità di genere firmato JDL

Nessun muro si abbatte da solo. Nemmeno quello dei pregiudizi, dell’omotransfobia e dei diritti disattesi per la comunità  LGBT+ ma su un muro con un murale si può scrivere un piccolo tassello della lotta e per l’abbattimento di quelli che ancora ostacolano i diritti di milioni di persone al mondo.

Con queste premesse nasce ad opera della street artist olandese JDL, al secolo Judith de Leeuw, Outside In il primo murales green sul tema dell’identità di genere, inaugurato il 19 novembre scorso.

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Una collaborazione tra Italia, Stati Uniti e Olanda, per portare la storia di un secolo di conquiste e battaglie per il diritto alla felicità sul muro dell’ITIS Armellini nel quartiere San Paolo della Capitale.

L’opera, che si estende per 250 mq, è interamente realizzata con vernice ecostostenibile Airlite mangia-smog in grado di neutralizzare lo smog di 53 auto benzina euro 6 e 40 auto diesel euro 6 al giorno trasformandone gli agenti inquinanti (ossidi di azoto e zolfo, benzene, formaldeide e monossido di carbonio) in  molecole di sale.

Un nuovo cuore verde nella periferia di Roma voluto da Yourban2030, la no-profit italiana guidata da Veronica De Angelis che sempre nel quartiere Ostiense due anni fa ha realizzato Hunting Pollution, il murales green più grande d’Europa.

Un incontro d’amore e di accoglienza universale rappresentati in «un uomo e una donna che si sovrappongono e si riflettono allo specchio: uno è l’altra e l’altra è l’uno», spiega l’artista che nella realizzazione dell’opera durata alcune settimane.

«È una donna che sta di fronte a uno specchio e vede un uomo riflesso. Nasce – aggiunge – dai racconti delle coppie del movimento con cui ho parlato. Tutti avevano una cosa in comune: il processo vissuto per accettarsi, per alcuni è stata molto dura perché non si sentivano capiti. Io ho provato a ingrandire i loro sentimenti e disegnarli».

Al progetto è legata una dedica speciale ad un’icona del mondo LGBTQ+, attivista appassionata e drag queen morta a soli 61 anni nel 2018. «Abbiamo fortemente voluto questo muro dedicato alla Karl, Andrea Berardicurti, che è stato un pilastro storico per il Circolo Mario Mieli e per tutta la comunità LGBT+», spiega Valerio Colamasi Battaglia, Presidente del Circolo Mario Mieli che è tra i promotori del progetto insieme all’Ambasciata Olandese in Italia e il Municipio VIII di Roma che lo ha patrocinato.

Judith de Leeuw, Outside In

«Da sempre – aggiunge Colamasi – la nostra comunità lotta per abbattere i muri del pregiudizio e questa volta abbiamo deciso di sostenere e abbracciare il progetto di Yourban 2030 di trasformare un muro in un simbolo di libertà, di accettazione, di amore per sé stessi. Siamo ancora più felici perché sarà nel nostro quartiere di San Paolo sul muro dell’Istituto Tecnico Armellini. Ripartiamo dal territorio e dalle generazioni future per costruire paesaggi di solidarietà, amore e rispetto».

Madrina dell’iniziativa è Vladimir Luxuria, legata da un rapporto di grande affetto ed amicizia con La Karl e volto storico della comunità Lgbtqi+ capitolina.

A 99 anni dal Primo congresso per la riforma sessuale (15 -20 settembre 1921), che pose le basi per la fondazione della Lega mondiale per la riforma sessuale e a oltre 50 dai Moti di Stonewall, appare chiaro che «come un domino colorato, la libertà di uno ha comportato la libertà di tutti», dichiara Veronica De Angelis, Presidente di Yourban2030 e capofila del progetto. «Le lotte, le manifestazioni, ogni singola conquista che la comunità LGBT ha ottenuto – precisa – l’ha ottenuta per tutti. La libertà di amare ed essere ciò che siamo. Outside In è un inno alla libertà che, partendo dall’eredità del movimento, ne dimostra la grandezza stessa: un percorso di liberazione collettiva a cui tutti noi dobbiamo qualcosa, non solo gay, lesbiche, trans ecc, ma anche etero, bianchi, neri. Tutti noi, nessuno escluso».

A sostegno della realizzazione è attiva una campagna di crowfunding. I nomi dei donatori sono riportati su una targa che verrà apposta alla base del murales pronta ad ospitarne ancora «perché – conclude De Angelis – da qui parte una nuova sfida che ci vede uniti per lanciare un messaggio universale di libertà».

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Classe 1987. Romana di nascita, siciliana d’origine e napoletana d’adozione. Giornalista professionista, comunicatrice e redattrice freelance. Da sempre appassionata di (inter)culture, musica, web, lingue, linguaggi e parole. Dopo gli studi classici si laurea in Lingue e comunicazione internazionale e in seguito, presso l’università “La Sapienza” di Roma, si specializza in giornalismo laureandosi con una tesi d’inchiesta sul giornalismo in terra di camorra. Ha poi conseguito un master in Giornalismo (biennio 2017 – 2019) presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Giornalista per caso e per passione, ufficio stampa e social media manager per festival, eventi ed associazioni in particolare in ambito culturale e teatrale oltre che per Europride 2011, Trame – Festival dei libri sulle mafie e per Save the Children Italia (2022). Collabora con diverse testate occupandosi in particolare di tematiche sociali, culturali e politiche (dalle tematiche di genere all’antimafia sociale passando per l’immigrazione, il mondo Lgbtqia+ e quello dei diritti civili). Vincitrice della borsa di studio del premio “Giancarlo Siani” per l’anno 2019.
Fotografa, spesso e (molto) volentieri.

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