Dirittinscena. Il programma di una rassegna teatrale e culturale davvero inedita

Due teatri, 24 eventi, 18 spettacoli, rappresentazioni on the road, musica, incontri e laboratori. Numeri di tutto rispetto quelli che il Festival Mauro Rostagno mette in campo per la sua prima edizione, dal 15 al 24 novembre.

Nel nome del giornalista, intellettuale, sociologo e attivista, ucciso dalla mafia il 26 settembre 1988, per dieci giorni  tornano in scena i diritti, la memoria, il riscatto sociale, la lotta alle discriminazioni e l’impegno in due teatri della periferia capitolina – la sala di ÀP, l’Accademia Popolare dell’antimafia e dei diritti ospitata all’interno dei locali dell’IIS Enzo Ferrari di Cinecittà-Don Bosco, e il Teatro Biblioteca Quarticciolo.

«Due realtà collegate idealmente e fisicamente da una strada: Viale Togliatti, una lingua di territorio, nella periferia di Roma, che trattiene un groviglio di storie, problematiche, lingue, soggettività da raccontare, da incontrare, con cui creare», ha spiegato Antonino Pirillo del Teatro Biblioteca Quarticciolo. «La vocazione e l’impegno di entrambe le strutture –  ha aggiunto – a prestare attenzione al contemporaneo, in continuità con il contesto topografico e sociale in cui si collocano e agiscono, ne hanno reso quindi naturale la collaborazione, che prende forma attraverso un primo step rappresentato dal Festival Mauro Rostagno».

Il Festival, organizzato e ideato da Associazione daSud e Compagnia Ragli con il contributo del Ministero della Cultura, nasce dall’«esigenza di tornare in scena e di riassaporare lo spettacolo dal vivo»,  come ricorda il direttore artistico del Festival, Rosario Mastrota.

In programma novità assolute, alcuni debutti e prime romane, spettacoli per le nuove generazioni, un laboratorio teatrale aperto a tutti, incontri culturali e la presentazione di un disco inedito.

«L’esigenza di tornare in scena e di riassaporare lo spettacolo dal vivo – ha precisato Mastrota – muove la volontà di ospitare per dieci giorni artisti, compagnie, musicisti e critici. Con un programma pieno di novità assolute, il Festival proverà a inondare di cultura la periferia sviluppando il programma su più luoghi».

«Il progetto del festival Mauro Rostagno è un progetto profondamente politico per noi così come lo è l’idea dell’Accademia. Stiamo mettendo in pratica l’immaginazione: ci siamo assunti cioè il rischio di dare vita a un progetto politico nel senso più compiuto perché capace di tenere insieme educazione, sociale e cultura e di descrivere un’idea di città fondata sulla necessità di praticare la trasformazione per realizzare un cambiamento di sistema nel nostro Paese», ha spiegato il presidente di daSud, Danilo Chirico.

«È il racconto – ha aggiunto – di quello che secondo noi dovrebbero essere  le periferie, le politiche culturali, le scuole, le collaborazioni tra istituzioni e terzo settore. Solo quattro anni fa non c’era nemmeno la porta di ingresso qui in Accademia e oggi abbiamo dato vita ad un festival riconosciuto dal ministero con ospiti importanti e tante anteprime. Un risultato di cui andiamo veramente fieri, soprattutto in questo tempo di maleducare».

I protagonisti saranno gli spettacoli. A calcare il palco del Festival, nei matinée pensati per le scuole e negli spettacoli serali, a troviamo U! di Compagnia Oderstrasse (prima romana), La banda del Gobbo di e con Emiliano Valente, Panenostro di Compagnia Ragli, Eneide.

A sound film di Matutateatro (anteprima), Pezzo a pezzo di Carmen Giordano (anteprima romana), Rautalampi di Compagnia Garofoli/Nexus, Re Pipuzzu fattu a manu di Scena Verticale (prima romana), Sarajevo, mon amour di Farmacia Zoo: è (prima nel Lazio), Togliatti mon amour di Fortezza Est in corealizzazione con Teatro Biblioteca Quarticciolo, Pezzi sui generi(s) di Paolo Camilli e Medea per strada di Teatro dei Borgia in coproduzione con Teatro Biblioteca Quarticciolo.

Non mancano gli ospiti d’onore come il regista Paolo Virzì, cui sarà affidato il ricordo della figura e del lavoro di Mauro Rostagno, e l’attrice Vanessa Scalera che guiderà invece i lavori della giuria tecnica del Premio.

Ai registi e drammaturghi Davide  Iodice e Armando Punzo invece il compito di discutere di scritture e pratiche a confronto a partire da Il teatro al tempo di maleducar” e al docente e drammaturgo Marcello Walter Bruno quello di una conversazione su editoria, filosofie e teatri nel contemporaneo insieme alle critiche teatrali Maria Teresa Surianello e Rossella Menna e alle direttrici editoriali della collana La scena di Ildegarda Vincenza Costantino e Donata Chiricò. Spazio, infine, alla musica con Gianfranco De Franco in concerto sulle note del suo nuovo album discografico STELLAR SUNSET.

Annunciati, durante la conferenza stampa di presentazione, i tre spettacoli finalisti per il Premio Mauro Rostagno, il concorso a sostegno della produzione artistica teatrale che, organizzato per il terzo anno consecutivo e partito a inizio ottobre scorso, giunge a conclusione nel corso del Festival. A contendersi il premio di 1000 euro, attribuito dalla giuria tecnica, saranno Nazieuropa di Beppe Casales, Il circo capovolto di Teatro delle Temperie, La corsa di C.R.M. (Matteo Ciccioli, Miriam Russo, Alessia Matrisciano), My name is Patrick Zaki di Raizes Teatro, Il Viaggi” di DoveComeQuando, Nel nome di Maria di Chiara Gambino.

«Abbiamo puntato verso l’alto. Ci stiamo provando, ci siamo riusciti, siamo stati votati a farlo in una maniera molto precisa: dare una identità a questo festival», conclude il direttore artistico, Rosario Mastrota, che ha voluto ricordare il giornalista Enrico Fierro e il critico Renato Palazzi scomparsi ieri.

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Classe 1987. Romana di nascita, siciliana d’origine e napoletana d’adozione. Giornalista professionista, comunicatrice e redattrice freelance. Da sempre appassionata di (inter)culture, musica, web, lingue, linguaggi e parole. Dopo gli studi classici si laurea in Lingue e comunicazione internazionale e in seguito, presso l’università “La Sapienza” di Roma, si specializza in giornalismo laureandosi con una tesi d’inchiesta sul giornalismo in terra di camorra. Ha poi conseguito un master in Giornalismo (biennio 2017 – 2019) presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Giornalista per caso e per passione, ufficio stampa e social media manager per festival, eventi ed associazioni in particolare in ambito culturale e teatrale oltre che per Europride 2011, Trame – Festival dei libri sulle mafie e per Save the Children Italia (2022). Collabora con diverse testate occupandosi in particolare di tematiche sociali, culturali e politiche (dalle tematiche di genere all’antimafia sociale passando per l’immigrazione, il mondo Lgbtqia+ e quello dei diritti civili). Vincitrice della borsa di studio del premio “Giancarlo Siani” per l’anno 2019.
Fotografa, spesso e (molto) volentieri.

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