Arscode il gioco dell’arte – Farà diventare tutti collezionisti. Forse

immagine per Arscode

Il gioco è bello quando dura poco?
Ricordi adolescenziali mi ritornano alla mente, colorati e colmi d’entusiasmo. Eravamo ben organizzati, alternavamo un turno di giochi di società da tavolo, un turno di giochi d’azione, cultura, nel tentativo comune di sviluppare ed esercitare, capacità intellettive e fisiche.

C’erano gli amici di sempre, che ben conoscevano la terrazza dei miei genitori; allo stesso tempo, anche i dirimpettai si divertivano nel vedere i travestimenti, nel sentire le voci, i suoni, e le fragorose e spensierate risate.

Trascorso qualche decennio e scavalcato il XX secolo, ecco che i giochi contemporanei si trasformano, anche grazie all’online che ci permette di conoscere e capire cosa c’è e cosa offre il mercato.

Solitamente abituati a vedere giochi armati, guerriglia urbana ed extraurbana e non con la fionda, e non di fantasia. Ore e ore trascorse di fronte ad un video in solitaria estraniandoci da chi è intorno a noi, che al contempo si muove dimenticandoci.

Può accadere che il gioco perda la sua valenza di conquista costruttiva, rischiando di stordirci con tutta la sua rumorosa forza, occultando quel sano divertimento che ci lega al sorriso.

Arscode, no: è un gioco da tavolo, con carte da collezione che sembra facile nella sua esecuzione.

L’arco del gioco inizia e si conclude in 9 giri detti round; si può giocare ovunque ci si trovi, l’importante è avere il mazzo di carte, un foglio di carta su cui scrivere e una matita o una penna a disposizione, mentre gli accessori, come le monete, sono prescindibili. Si compone di 144 carte specialmente di due tipologie: le carte-opere e le carte-azione. Le 84 carte opere raffigurano altrettante opere d’arte che i giocatori, round dopo round, devono acquistare e aggiungere alla propria collezione. Ogni carta opera è dedicata all’arte contemporanea, con il nome dell’artista, didascalia completa, prezzo di acquisto, punti valore, codice univoco della carta (ID card).

Questo gioco diventa, così, anche un modo per conoscere nuovi artisti e metodo inedito per avvicinarsi all’arte.

Le 48 carte-azione rappresentano i personaggi e gli eventi che condizionano lo sviluppo del gioco e che saranno affrontati in modo casuale dai giocatori, pescandoli dal mazzo coperto. declamate ed eseguite a ogni turno; sono inseriti i Personaggi e gli Eventi che, round dopo round, condizionano lo sviluppo del gioco; e ci sono, inoltre le Aste: carte interattive che mettono in sfida tutti i giocatori.

12 Carte dotazione

Carta Round /svolgimento del gioco + Carta di sintesi dei Punteggi + Carte degli Obiettivi secondari (diverso per ogni giocatore) + Carta Magica con vantaggi particolari utilizzabile solo una volta.

Al punto di inizio, ogni giocatore tiene in mano – per così dire in conto visione – una serie di carte opere e, round dopo round, ne aggiungerà altre. Ad ogni suo turno, il giocatore dovrà mettere in collezione le carte opere – scegliendole tra quelle in mano, previo pagamento del prezzo – girandole sul tavolo, visibili a tutti. Queste ultime sono quelle che valgono nel conteggio finale della collezione.

Nel corso della partita, come a impersonare la vita e le avventure di grandi collezionisti, i giocatori avranno l’opportunità di assistere a particolari eventi e di incontrare tanti personaggi che influenzeranno il risultato della loro attività di collezionisti. Questo grazie alle carte azione che ogni giocatore dovrà pescare dal mazzo ed eseguire, dandone lettura a tutti. Sarà una carta fortunata o sarà una catastrofe per la tua collezione? Non resta che affrontare la partita…

E ci si diverte sempre?

È sicuramente interessante sapere che il gioco è un progetto culturale di diffusione dell’arte contemporanea, in grado di far conoscere gli artisti contemporanei e di presentare le loro opere anche da un punto di vista didattico.

E per questo che nelle Regole del gioco, c’è la riproduzione di tutte le opere pubblicate sulle carte, le schede degli artisti con relative biografie e una scheda critico/didattica di aiuto alla miglior comprensione del lavoro, eterogeneo, degli artisti coinvolti.

Guido Airoldi, Giorgio Bormida, Matthias Brandes, Elisa Cella, Andrea Cereda, Andrea Chiesi, Antonella Cinelli, Davide Coltro, Vania Comoretti, Carolina Corno, Vanni Cuoghi, Carlo D’Orta, Max Farina, Marica Fasoli, Manuel Felisi, Jernej Forbici, Ilaria Gasparroni, Roberto Ghezzi, Fabio Giampietro, Claudia Giraudo, Federica Gonnelli, Fosco Grisendi, Carla Iacono, Julian T., Nataly Maier, Angelo Marinelli, Vincenzo Marsiglia, Mr. Savethewall, Barbara Nati, Nerosunero, Jasmine Pignatelli, Carlo Pizzichini, Melissa Provezza, Lorenzo Puglisi, Tobia Ravà, Lucrezia Roda, Elisa Rossi, Ersilia Sarrecchia, Tina Sgrò, Giorgio Tentolini, Samantha Torrisi, Marika Vicari.

Diego Santamaria, ideatore del gioco, così spiega:

“Quella di ripensare all’arte con l’ottica della cultura. L’arte è cultura. Purtroppo da oltre vent’anni, soprattutto nell’ultimo decennio, abbiamo sentito parlare solo di mercato dell’arte, e di relativo business. Abbiamo letto testi di critici “criptici”, incapaci di trasmettere il valore culturale o di rendere più vicino al pubblico l’alto pensiero degli artisti.” […] Solo con la cultura possiamo riportare un grande pubblico a frequentare e fruire di arte e a diventare piano piano appassionato e poi, di conseguenza e secondo le proprie possibilità, collezionista.”

È quindi un gioco che rende fruibili i tanti meccanismi che regolano il fantomatico sistema dell’arte.

Mi interrogo e vi chiedo: lo stato dell’Arte, è anch’esso in gioco? Se così fosse perché non farsi coinvolgere anche tramite un gioco da tavolo, da condividere con amici e parenti? Una scommessa: la scommessa dell’Arte.

Il gioco nasce grazie ad un crowdfunding e a 127 sostenitori che hanno contribuito a raccogliere l’84% dei fondi stimati per arrivare all’obiettivo (per un totale di € 6.673,000 su € 8.000,0); una vera e propria sfida, nata da una scommessa vinta in nome dell’arte. Per chi volesse acquistarlo: qui

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Maestro d’arte, si diploma all’Istituto d’Arte Silvio D’Amico di Roma - è qualificato Restauratore di Beni Culturali e si occupa della conservazione di opere d’arte per mostre Nazionali e Internazionali. Cura costantemente progetti, consulenze, per la manutenzione e la conservazione e restauro di Beni Culturali, in Italia e all’estero, sia per Enti Pubblici che privati e collabora con alcune Università. Nel 2012 al Campidoglio, è stato insignito dell’onorificenza, “Premio Personalità Europea dell’Anno”, dal Centro Europeo Cultura Turismo e Spettacolo. Presenta Convegni e ha pubblicato diversi suoi lavori in volumi scientifici d’arte. Scrive e realizza video per i Social Network sui temi: arte, ambiente e umanità. Già Consulente di Governo per la Struttura di Missione degli Anniversari Nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nomina da conservatore-restauratore: del Centro Europeo Cultura Turismo e Spettacolo, Roma; del Comitato Scientifico del MUGA - Museo Garibaldino di Mentana e del MUCAM - Museo Civico Archeologico di Mentana e dell'Agro Nomentano.

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