Umano troppo umano: l’agone atletico dagli altari alla polvere, Villa d’Este

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Mirella Bentivoglio The Eight Day the Created Separated Itself from Creation and the Book Was Born 1982 Collage e pietra Osart Gallery, Milano

Dal 14 luglio al 13 novembre, Villa d’Este ospiterà la mostra Umano troppo umano: l’agone atletico dagli altari alla polvere, una riflessione sulla concezione del corpo e dell’agone atletico, dal classicismo fino ai giorni nostri.

L’esposizione, nata dalla collaborazione tra le VILLAE di Tivoli e il Museo Nazionale Romano – dove si espande per una parte, a Palazzo Massimo –, e curata dai rispettivi direttori, Andrea Bruciati e Stéphane Verger, questa propone un percorso che si articola attraverso elementi di statuaria, disegni, pitture e manufatti librari in continuo dialogo fra loro, nel tentativo di creare un confronto fra antico e nuovo che possa mostrare come fra i due non ci sia un netto stacco, nonostante le sostanziali differenze, ma una continua tensione. (foto 1, foto 2)

Tale riflessione – esposta in modo tale da garantire al visitatore un approccio emotivo con le opere in mostra – si articola principalmente attraverso tre passaggi: l’osservazione della perfezione del corpo degli atleti antichi, degli eroi guerrieri, considerati veri e propri modelli etici, oltre che estetici; l’agone classico, grazie a cui si manifesta la tensione armoniosa dei corpi e che risultava anticamente caratteristica virile fondamentale nel raggiungimento della “kalokagathìa” – ossia la massima sintesi dei valori di bellezza e raffinatezza –; infine, l’eroe contemporaneo, sconfitto e consapevole dei propri limiti, corruzione di ogni modello. (foto 3, foto 4)

Tutto è perfettamente spiegato nelle parole dei curatori. Dice Stéphane Verger:

“La mostra Umano troppo umano rappresenta una interessante occasione di interlocuzione scientifica tra le VILLAE e il Museo Nazionale Romano, non solo per i prestiti all’istituto tiburtino, ma anche per la presenza di un percorso espanso, fisico e virtuale, presso Palazzo Massimo.

Nelle opere esposte nella nostra sede infatti numerose sono quelle che incarnano le virtù intellettuali e fisiche dell’atleta: la perfezione anatomica, la competizione nell’agone, la ricerca della vittoria e dell’eccellenza, l’espressione di qualità quasi divine ma anche il fardello della fragilità umana e della stanchezza.”

E prosegue Andrea Bruciati:

“Non esiste un paradigma della discontinuità fra antico e contemporaneo, ma una continua tensione che si riarticola nel fluire dei linguaggi critici e del gusto.

Un meccanismo di trasmissione che innesca crisi ed equilibri ogni volta diversi perché ogni volta si eredita qualcosa per impadronirsene, trasformandolo in qualcosa d’altro. In ogni pensiero seminale, in ogni repertorio visivo di immagini a cui l’artista attinge, risiede un elemento ideativo fondativo e un’azione materiale caratterizzante.

Partendo da dati acquisiti si agita una capacità metamorfica di rigenerarsi, una sorta di potenzialità dinamica in fieri: un’appropriazione di modelli, una citazione, che diventa prestito e riferimento puntuale, connota la cosiddetta contemporaneità per cui un metodo diacronico nell’affrontare un tema, diventa quasi una necessità morale, prima che estetica.

È indubbio che siamo immersi nel prototipo classico della rappresentazione del corpo: l’antichità è la matrice di ogni tentativo morfologico; e in questo ogni rappresentazione non può prescindere dagli stilemi classici, creando una dialettica, un dialogo affascinante nei secoli, sempre coerente ma mutuato diversamente.” (Foto 5, foto 6)

Per Umano troppo umano saranno dunque esposti elementi provenienti dal Museo Nazionale Romano, da Villa Adriana, dal Parco Archeologico di Ostia Antica, dal Museo Archeologico di Firenze, dai Musei Capitolini, dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e dall’Antiquarium di Numana, affiancati da opere di artisti moderni e contemporanei come Costantin Brancusi, Mario Sironi, Giulio Paolini e Vincenzo Agnetti. (foto 7, foto 8, foto 9)

Questa estate lasciamoci dunque ispirare dalla riflessione su tanta bellezza e godiamoci la mostra nella spettacolare Villa d’Este.

Info mostra: Umano troppo umano: l’agone atletico dagli altari alla polvere
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Maestro d’arte, si diploma all’Istituto d’Arte Silvio D’Amico di Roma - è qualificato Restauratore di Beni Culturali e si occupa della conservazione di opere d’arte per mostre Nazionali e Internazionali. Cura costantemente progetti, consulenze, per la manutenzione e la conservazione e restauro di Beni Culturali, in Italia e all’estero, sia per Enti Pubblici che privati e collabora con alcune Università. Nel 2012 al Campidoglio, è stato insignito dell’onorificenza, “Premio Personalità Europea dell’Anno”, dal Centro Europeo Cultura Turismo e Spettacolo. Presenta Convegni e ha pubblicato diversi suoi lavori in volumi scientifici d’arte. Scrive e realizza video per i Social Network sui temi: arte, ambiente e umanità. Già Consulente di Governo per la Struttura di Missione degli Anniversari Nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nomina da conservatore-restauratore: del Centro Europeo Cultura Turismo e Spettacolo, Roma; del Comitato Scientifico del MUGA - Museo Garibaldino di Mentana e del MUCAM - Museo Civico Archeologico di Mentana e dell'Agro Nomentano.

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