Non essere cattivo

Non essere cattivo

Cesare e Vittorio, più che due amici sono fratelli di vita e di strada, nati e cresciuti insieme, in una Ostia emarginata e abbandonata degli anni Novanta. In realtà non sono cattivi, ma non conoscono altri modelli, percorsi, modalità. Sono piuttosto impreparati e senza strumenti per affrontare la vita. Una vita che ogni giorno ti scaglia in faccia la sua inclemenza. E che devi sfidare con forza, se non vuoi soccombere. Perché l’ultimo film di Claudio Caligari (Arona, 1948 – Roma, 2015) ha visto la sua distribuzione grazie alla tenacia di Valerio Mastandrea che, non solo ha battuto cassa in lungo e in largo per l’Italia per cercare di mettere insieme i soldi per la produzione, ma lo ha anche presentato fuori concorso all’ultimo festival di Venezia. Uno sforzo, quello di Mastandrea, che è seguito a quello dello stesso Caligari che, seppur malatissimo (non dimentichiamo che il regista è venuto a mancare pochi mesi or sono), ha girato ugualmente Non essere cattivo. Ha così portato a conclusione quella trilogia, iniziata con Amore Tossico e proseguita con L’odore della notte, che racconta, con un linguaggio lucido e senza trucchi, storie dolorose, ai margini, ed è dedicata non solo a Ostia, ma pure a quei ragazzi, emarginati e disillusi, affamati di vita, che hanno pensato di trovare una nuova e diversa esistenza in quella allucinogena e ingannevole della droga.

È un film spietato, crudo, duro e tenero allo stesso momento. Che ti toglie il respiro, più volte ti stringe le viscere, e ti tiene costantemente col fiato sospeso, in attesa del dramma. Perché sai che certe esistenze, condotte agli estremi, sempre in bilico, difficilmente evitano la tragedia. Catastrofi che già hanno disseminato dolore e sofferenza nelle loro giovani storie. A Cesare è già morta una sorella per AIDS contratto dal suo compagno, e neanche si drogava, lasciando una figlia che ha ereditato la malattia dalla madre. Mentre Vittorio sembra essere solo al mondo. Per questo i due ragazzi trovano, l’uno nell’altro, sostegno e supporto, ciascuno riflettendosi e proiettandosi nell’altro, in una distorta visione di nucleo familiare. Due ragazzi che, per tenersi a galla, vivono di continui espedienti, dallo spaccio di pasticche ed eroina, a rapine, furti d’auto e promesse di vendita di fantomatici elettrodomestici a buon mercato. Una serie di compromessi che li portano a loro volta ad anestetizzarsi con alcool e droghe, discoteche, corse pazze in macchine di grossa cilindrata nel cuore della notte. Un degrado fisico, sociale e morale, impregnato di ignoranza, di spavalderia e prepotenza, ma anche di desiderio di riscatto. In fondo, entrambi sognano una vita diversa, una famiglia, una sussistenza regolare, senza scossoni e incertezze. Vittorio ci prova con tutte le sue forze, spesso cade e si rialza. E cerca di portare Cesare, il suo amico-fratello, in questo percorso di riscatto. Ma Cesare non è Vittorio, vuole con tutte le sue forze, ma la droga lo ha corroso e corrotto all’ultimo stadio e i suoi buoni e sinceri propositi sono destinati a naufragare miseramente. E sono proprio loro gli unici due protagonisti di una delle scene più belle del film, quando se le danno di santa ragione, come a voler prendere a pugni il mostro che vive nell’altro, se stessi e il mondo interro. Quello di Caligari è un film che sembra non lasciare speranze, come se ogni vita fosse segnata sin dalla nascita. Anche se il finale …

+ ARTICOLI

Daniela Trincia nasce e vive a Roma. Dopo gli studi in storia dell’arte medievale si lascia conquistare dall’arte contemporanea. Cura mostre e collabora con alcune gallerie d’arte. Scrive, online e offline, su delle riviste di arte contemporanea e, dal 2011, collabora con "art a part of cult(ure)". Ama raccontare le periferie romane in bianco e nero, preferibilmente in 35mm.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.