Gabriel Hartley – Spoiled da Z2O Galleria di Sara Zanin

immagine per Gabriel Hartley

È molto difficile che un artista in residenza in una città diversa dalla propria, non sia soggiogato dal luogo, o comunque dalla cultura del posto ospitante. È poi praticamente impossibile restare indomito in una capitale fagocitante come è Roma. A volte, essa è un po’ la prova del nove proprio per gli artisti in residenza: riuscire a rimanere fedeli alla propria poetica, traslando in essa e metabolizzando gli input esterni provenienti dall’Urbe, trovando l’equilibrio della giusta distanza. Seppure Gabriel Hartley (1981, Londra informazioni sull’artista), Abbey Fellow in pittura alla British School at Rome, è stato molto prossimo dall’essere divorato, è stato capace di fermarsi un attimo prima dal precipizio e di elaborare, in maniera non profondamente accademica e stanca, elementi e stimoli derivanti dalla residenza.

Ciò è chiaro sin dai primi piccoli quadri esposti nella prima sala della Z2O Galleria | Sara Zanin. Com’è chiaro, sin da subito, la messa in discussione della pittura stessa.

Se in tutti i lavori, il colore è il principale protagonista, è l’azione – il gesto – che ne interroga il valore, insieme ai materiali.

Colori caldi, rassicuranti, sono quelli stesi nei sei quadretti iniziali, realizzati con inchiostro e matita su carta. Temi quotidiani, come Clouds, Forks, Pine, che ricordano (anche per le dimensioni) gli acquarellisti di Piazza Navona, ma rivisitati con una linea fresca e una composizione da grafica da cartolina che, però, non risulta affatto stantia.

Ma sono soprattutto gli oli e spray su tavola, su carta o su tela, che sono di un certo interesse. Quadri di medie e grandi dimensioni nei quali c’è la ricerca del punto di rottura: una volta steso il colore in più strati, con una smerigliatrice angolare, Hartley interviene sulla superficie, con un’azione che, per alcuni versi, è vicina a quella dello scavo, ciò permette di individuare la composizione della stratificazione del colore, ed avere una profondità, una tridimensionalità, nella bidimensionalità della pittura.

Una prassi che ricorda quella che da bambini si faceva a scuola con i colori a cera: tanti colori sovrapposti, dal più chiaro al più scuro, su cui si incideva con una punta, cercando lo strato di tinta adatta al segno che si voleva realizzare. Ma quella dell’artista inglese è ben più potente, tanto che in alcuni casi il supporto è completamente eraso, che il supporto risulta trapassato, permettendo di vedere la parete di fondo. Quadri ognuno con una tonalità differente, come diversa è la stratificazione e lo scavo, offrendosi in tal modo l’uno completamente differente dall’altro.

È nella grande parete dell’ambiente intermedio, che maggiormente si avverte il condizionamento storico-culturale di Roma: un’ampia installazione composta da venti elementi sparsi per tutto il muro.

Dislocazione dei pezzi che ricordano immediatamente quelli inseriti nei cortili dei palazzi borghesi a testimonianza del loro raffinato amore per l’antico, oppure nei chiostri delle chiese, come frammenti archeologici.

Anche in questo caso l’artista riesce a fare un certo scarto in avanti, dribblando l’accademismo. Attraverso l’utilizzo di materiali inediti, come la gomma piuma e la resina, realizza piccole sculture astratte, che evocano i materiali di spolio, senza proporne una pedissequa riproduzione, ricordando, al contempo, una pratica medievale molto diffusa nella città.

Gabriel Hartley – Spoiled

  • Z2O Galleria | Sara Zanin
  • via della Vetrina 21 – 00186 Roma
  • dal 6 giugno al 31 luglio 2018
  • ingresso libero
  • orari: da martedì a sabato, dalle ore 13.00 alle ore 19.00
  • info: +39 06 70452261, info@z2ogalleria.it
+ ARTICOLI

Daniela Trincia nasce e vive a Roma. Dopo gli studi in storia dell’arte medievale si lascia conquistare dall’arte contemporanea. Cura mostre e collabora con alcune gallerie d’arte. Scrive, online e offline, su delle riviste di arte contemporanea e, dal 2011, collabora con "art a part of cult(ure)". Ama raccontare le periferie romane in bianco e nero, preferibilmente in 35mm.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.