Trilogia dei Fratelli D’Innocenzo. Il doppio in tre copioni di grande successo

immagine per Trilogia dei Fratelli D’Innocenzo. Il doppio in tre copioni di grande successo

I registi Damiano e Fabio D’Innocenzo sono in giro per l’Italia per presentare il loro libro Trilogia, costituito, con commento degli stessi, dei copioni dei loro tre film, La terra dell’abbastanza (2018), Favolacce (2020) e America Latina (2021).

Li accoglie ovunque, diventati ormai popolari e carismatici secondo le mode odierne, un parterre di letterati, critici, addetti stampa e tanti giovani, che frequentano i mondi collegati della letteratura, del cinema ed il mondo dei social (followers).

Un successo sempre crescente con una formula pensante e parlante “doppia” a cui non siamo molto abituati. I fratelli D’Innocenzo (33 anni) sono gemelli, apparentemente omozigoti e non solo si presentano sempre insieme ma insieme pensano, scrivono, disegnano, fotografano, dirigono e pubblicizzano le loro storie.

immagine per Trilogia dei Fratelli D’Innocenzo. Il doppio in tre copioni di grande successoOrgogliosi di essere privi di formazione accademica, ma pieni di idee che hanno sempre trasformato in sceneggiature, bocciate dai produttori per circa 10 anni, finché nel loro lavoro oscuro di fornitori di idee per altri registi (ghostwriters), hanno collaborato con Matteo Garrone al successo di Dogman (2018).

A questo punto dopo il loro esordio nello stesso anno con La terra dell’abbastanza (Nastro D’Argento per il miglior regista esordiente), finalmente hanno trovato un produttore (la Pepito Produzioni di Agostino Saccà) per realizzare Favolacce, che si è rivelato un successo di critica ed incassi (Orso d’Argento a Berlino per la migliore sceneggiatura, 5 Nastri D’Argento, 5 Ciak d’oro ed 1 David di Donatello).

E mentre in albergo attendevano i risultati del Festival di Berlino, hanno immaginato e scritto il soggetto del film America Latina, terzo film di successo, ancora in programmazione nelle sale internazionali e candidato ai prossimi David di Donatello e Nastri D’Argento.

Nel presentare Trilogia, i fratelli D’Innocenzo hanno confessato di aver compiuto un vero “autosabotaggio” perché i copioni sono freddi, non portano a quelle sensazioni che si possono provare vedendo un film, che è fatto di immagini, colori, ambienti, vestiti, musiche oltre le tematiche che rimangono comunque essenziali.

Perché solo vedendo i loro film si può capire la sintassi e le modalità creative riguardo alla narrazione ed alla realizzazione filmica, in cui emergono “nuove declinazioni di luce e spazialità”.

Realizzazione dovuta al grande lavoro di gruppo con la fotografia di Paolo Carnera, le scenografie di Emita Frigato e Roberto De Angelis, i costumi di Massimo Cantini Parrini e le musiche dei Verdena.

La loro tematica principale, a loro avviso, rimane l’annichilimento del maschio moderno, sia (1) nella sua emarginata giovinezza senza futuro, alla ricerca di una via di fuga che porta solo alla ferocia ed alla morte. Sia (2) nella sua ricettiva condizione infantile, esposta alla grettezza ed alla brutalità delle famiglie fatte di adulti ignavi e perversi. Sia (3) nella sua appagata maturità borghese preda dell’incomunicabilità e del nichilismo che attraverso la perdita della realtà (per droghe e farmaci) finisce per affogare nella paranoia.

In tutti i casi il cinema dei D’Innocenzo vira sempre verso il violento, l’orrido, il mostruoso, attraverso ritratti di una mascolinità tarata dalla quale non si può uscire se non con un annientamento autodistruttivo.

I tre copioni.

La terra dell’abbastanza è la storia di due ragazzi di borgata, Manolo e Mirko, che stanno passando una serata in più o meno futili chiacchiere sul loro futuro, investono un pentito della mafia (un infame) e si trovano a fare lavori sporchi (avemo svortato) per la stessa mafia, come spaccio, prostituzione, omicidi.

Senza far trapelare ogni minimo sentore di sentimenti verso gli altri, coveranno il loro disagio fino ad arrivare, in una strada perduta senza ritorno, verso l’autodistruzione.

Favolacce è una storia di bambini bravi a scuola, apparentemente tranquilli e sereni nelle loro famiglie borghesi di quartiere (Spinaceto), che assimilano, emulano i grandi (genitori, parenti, amici ed insegnanti).  I quali costituiscono un universo di persone-mostri, nascosti dietro una apparente normalità ma con evidenti crisi di personalità.

Frutto di profondi problemi dell’inconscio quali insoddisfazioni, invidie, frustrazioni, infelicità. I bambini come spugne assorbiranno quelle dissociazioni nascoste e le faranno diventare la guida delle loro mini-azioni criminali.

America Latina è la storia di un dentista che ha un buon lavoro, una bella casa (a Latina), una dolce e serena famiglia, ma scopre qualcosa prigioniero nel suo scantinato. La sua ricerca di chi può aver compiuto quell’atto, sarà la spinta ad analizzare ed elaborare varie risposte alla sua confusione mentale, ai suoi vuoti di memoria, ai suoi continui dubbi esistenziali.

I fratelli D’Innocenzo, al di là dei loro soggetti molto asciutti, delle loro ingegnose sceneggiature, sanno usare dal punto di vista visivo (facendo frutto di un lavoro collettivo di cui vanno fieri) multiformi invenzioni di fotografia e scenografia, dai colori monocromi e saturi con cui descrivono gli ambienti interni ed esterni ad inquadrature e movimenti di macchina particolarmente innovativi, all’uso di riflessi su ogni tipo di ambienti ed oggetti (una finestra, una minestra, una pozza d’acqua, una piscina vuota, una doccia ecc.) privilegiando sempre le doppie immagini, come doppi sono essi stessi, e doppi sono sempre anche i loro attori-personaggi.

+ ARTICOLI

Pino Moroni ha studiato e vissuto a Roma dove ha partecipato ai fermenti culturali del secolo scorso. Laureato in Giurisprudenza e giornalista pubblicista dal 1976, negli anni ’70/80 è stato collaboratore dei giornali: “Il Messaggero”, “Il Corriere dello Sport”, “Momento Sera”, “Tuscia”, “Corriere di Viterbo”. Ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti. Dal 1990 è stato collaboratore di varie Agenzie Stampa, tra cui “Dire”, “Vespina Edizioni”,e “Mediapress2001”. E’ collaboratore dei siti Web: “Cinebazar”, “Forumcinema” e“Centro Sperimentale di Cinematografia”.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.