Più Libri Più Liberi #2. Il passato presente, l’orizzonte dell’estinzione di massa.

Il passato presente, libro

Un grande successo di pubblico si accompagna sempre, per qualsiasi luogo, con criticità di fruizione, ma quando si tratta della Fiera nazionale della piccola e media editoria nella godibilissima Nuvola dell’Eur, tutto diventa secondario rispetto all’amore che i romani e gli italiani stanno dimostrando per i libri e le loro presentazioni tout court.

Una scelta così ampia di case editrici e di approfondimenti sulla lettura e le sue conseguenze per vecchi habitué e giovani in erba, non fa altro che bene ad una società tecnologicamente avanzata, in cui però il libro è un bene comune che lega il passato al presente (ed al futuro).

E si comincia proprio con la presentazione del libro di Luciano CanforaIl passato presente” con la casa editrice Sandro Teti, lo studioso di geopolitica Alessandro Politi, relatore ed il Prof. Canfora presente on line.

Nel parlare del presente guardando al passato, attraverso le parole di Politi e Canfora ci hanno accompagnato le istruttive storie di Omero (Iliade ed Odissea) che sono più storia che romanzo, le storie di Tucidide sulle guerre del Peloponneso (Sparta ed Atene), le commedie di Aristofane (Lisistrata), i pensieri di Epicuro.

Da questo tranquillo dibattito, partecipato dal pubblico, è venuto fuori che la storia è sempre contemporanea (vedi la guerra in Ucraina, le immigrazioni sempre esistite come il nazionalismo od il razzismo tipo Sparta od i confederati americani). La storia, s’intende come un ‘insieme’ di interpretazioni, non è altro che la scuola del presente – ha detto Politi – e le guerre, sia globali sia limitate, sia invisibili, nascoste sono sempre un esempio di demonizzazione di un qualsiasi nemico attuale.

Su questo concetto si creano le non verità, la paura dei barbari, il pericolo dei diversi, la difesa del territorio, i confini che sono solo calamità in un mondo complesso e universale.

Il professor Politi ha anche ribadito che la ricerca delle fonti antiche, le traduzioni attualizzate del professor Canfora sono utilissime per il futuro perché non fanno atrofizzare il cervello, immerso solo nel presente, spesso senza pensieri, o inquinato dalle contaminazioni letterarie visive e sociali anglofone.

La cultura italiana che molto ha tratto dalla greca ha una valenza mondiale che non deve essere perduta. In un mondo afflitto dalla comunicazione – ha aggiunto – il meglio sarebbe il silenzio gestito che riflette prima di mitragliare di parole. Ma chi capisce quanto sia importante la cultura del passato?

Altro elemento di paragone passato-presente è la constatazione che la classe dirigente di Atene (nella guerra distruttiva di una civiltà) con Sparta, era afona e succube delle lusinghe e falsità persiane, che volevano una guerra fratricida tra città greche.

Quella guerra iniziò con un ultimatum, come in Ucraina, dove poi ci stiamo accorgendo ci sono dietro gli interessi di potentati economici internazionali come quelli delle armi, energia, materie prime ed altro.

Si è parlato (Prof. Politi) anche di schiavi, che sull’isola di Delo (un porto franco come quelli in cui passano ora le merci e le finanze mondiali) erano venduti e comprati circa 20 mila al giorno.

Il professor Canfora ha detto che oggi è un’epoca in cui occorre creare una società di nuovi cittadini, che si diano nuove categorie di valori e che portino avanti democrazie partecipate realmente, con una presenza più importante dello Stato per contrapporsi ai potentati economici, visibili o nascosti, che sono alla ricerca di sempre più grandi territori da sfruttare.

Altro argomento discusso in Fiera sulla base dei libri pubblicati sull’Universo dall’astrofisico Amedeo Balbi (L’Ultimo Orizzonte – Ed.UTET) è stato “L’orizzonte dell’estinzione di massa”.

Il professor Balbi insieme a Lisa Signorile ha fatto un po’ di chiarezza sull’Universo, parlando di modelli che modificano la teoria del Big Bang con una espansione progressiva ed in accelerazione ancora in atto (non c’è solo un punto, non c’è posto in cui ciò non avvenga).

Le galassie si stanno allontanando. Le semplificazioni spazio-temporali non sono da tener conto. Ma non c’è da preoccuparsi. Il destino della terra è il destino del sole. La terra ha ancora molto tempo. Il sole ha 5 miliardi di anni ed altrettanti ancora. Il sole diventerà una stella molto più grande, una gigante rossa. Così grande da inglobare quello che è rimasto dei pianeti del suo sistema.

Tra un miliardo di anni, per effetto della maggiore luminosità del sole la terra diventerà più calda di 50 gradi. Ci sarà l’evaporazione degli oceani che faranno riscaldare ancora di più l’atmosfera divenuta densa. Inabitabile per ogni forma di vita sulla superficie.

Rimarranno solo organismi più resistenti, (come poi era avvenuto nella estinzione 250 milioni di anni fa) solo 5 specie, tra cui i Listrosauri, che poi hanno riprodotto le specie attuali.

Ci potranno essere altre ragioni per la fine della terra o solo per l’estinzione dell’uomo – ha continuato, attualizzando il discorso il Prof Baldi – noi esseri umani oggi siamo in questo piccolissimo periodo detto antropocene. E cosa sta succedendo?

Negli ultimi 50 anni siamo aumentati da 2.5 miliardi ad 8 miliardi. Abbiamo distrutto il 45% delle foreste, aumentato le aree coltivabili di due terzi, alterato il suolo in generale del 65%, stiamo distruggendo le biodiversità e le zone umide.

Abbiamo creato un surriscaldamento globale causato dall’attività umana e dai combustibili fossili e dalla anidride carbonica rilasciata nell’aria. La desertificazione avanza.

Vogliamo una crescita illimitata ma siamo anche con le attuali tecnologie al limite. Stiamo certo meglio di prima, un maggior benessere per tutti, ma non si può tornare indietro sia in termini tecnologici sia sociali.

Le letture ottimistiche del nostro sviluppo sostenibile sono semplicistiche se non manipolate.

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Pino Moroni ha studiato e vissuto a Roma dove ha partecipato ai fermenti culturali del secolo scorso. Laureato in Giurisprudenza e giornalista pubblicista dal 1976, negli anni ’70/80 è stato collaboratore dei giornali: “Il Messaggero”, “Il Corriere dello Sport”, “Momento Sera”, “Tuscia”, “Corriere di Viterbo”. Ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti. Dal 1990 è stato collaboratore di varie Agenzie Stampa, tra cui “Dire”, “Vespina Edizioni”,e “Mediapress2001”. E’ collaboratore dei siti Web: “Cinebazar”, “Forumcinema” e“Centro Sperimentale di Cinematografia”.

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