CODA I segni del cuore. Il percorso di una operazione da Oscar.

Il percorso del premio Oscar 2022 per il miglior film a CODA – I segni del cuore (e che, occorre ricordare, è il premio che va al produttore) parte da molto lontano.

Nel 1987 il film americano Figli di un Dio minore di Randa Haines, su una scuola di non udenti, con un professore che sa usare i loro segni (William Hurt) e si innamora di una ex allieva della scuola stessa (la sordomuta Marlee Matlin, premio Oscar per la migliore attrice protagonista) ha un grande successo internazionale.

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Nel 1996 il film tedesco Al di là del silenzio di Caroline Link vince come miglior film e migliore sceneggiatura al Tokyo International Film Festival e rappresenta la Germania all’Oscar per il miglior film internazionale.

Storia di una bambina figlia di genitori non udenti, ai quali è indispensabile per far da tramite con la società, che scopre e persegue la sua vocazione per la musica (il clarinetto).

E’ il primo accenno di una trama che parla delle difficoltà che incontrano certe categorie di persone con handicap particolari e degli affettuosi ma difficili rapporti tra loro e gli altri familiari. La critica parla di situazioni forzate, superficiali, patetiche.

Nel 2014 il film francese La famiglia Bélier di Eric Lartigau, su un soggetto scritto insieme a Victoria Bedos, Thomas Bidegan e Stanislas Carré raccoglie enormi successi e prende premi tra cui un César per la migliore promessa femminile (Louane Emera) e La Salamandre d’or al regista Lartigau.

Alcune critiche vengono sollevate dalle comunità di disabili uditivi perché il film non rispetta la realtà dell’identità dei sordi in quanto nessuno degli interpreti è non udente.

Forte del successo di pubblico raccolto in Europa (molto anche in Italia) il produttore Philippe Rousselet, proprietario della casa cinematografica Vendome, che lavora anche in America con la Warner e la Universal (L’amore all’improvviso – Larry Crowne, di Tom Hanks), pensa di ripeterne il successo con un remake, che tenga conto del contesto americano.

Si unisce a Patrick Wachsberger che è a capo della dinamica casa di produzione Summit International (Mr. And Mrs. Smith con Brad Pitt e Angeline Jolie e Vanilla Sky con Tom Cruise).

Per questo remake viene usata, pari pari, la sceneggiatura de La famiglia Bélier di cui Rousselet detiene i diritti. Viene contattata una giovane regista, Sian Heder, che ha diretto solo un altro film (Tallulah 2016) e che, con qualche piccola modifica, firma la nuova sceneggiatura dal titolo, appunto, CODA (Child of deaf adults).

Occorre comunque fare una piccola analisi sul significato di remake in ambito cinematografico.

Remake è una nuova versione o rifacimento di un’opera, in genere fiction di tipo audiovisivo già esistente. Può cambiare l’ambientazione, qualche personaggio o può attualizzare o contestualizzare la storia.

Molti registi del muto hanno riproposto i loro successi dopo l’arrivo del sonoro (Es. Cecil B. De Mille, Alfred Hitchcock, Howard Hawks, ecc.). Negli anni ‘70/’80 con l’arrivo degli effetti speciali sono stati realizzati remake di film d’azione, di fantascienza, kolossal o blockbusters, con storie affascinanti che erano rimaste attuali negli anni.

Negli anni 2000, attraverso l’evoluzione tecnologica delle riprese e delle pellicole digitali, l’elaborazione delle pellicole con la grafica computerizzata (Green screen o Chroma key) ed il lavoro certosino delle trasformazioni e manipolazioni dei fotogrammi nella postproduzione, i remake stanno prendendo il posto, in varie declinazioni (film o serie), del cinema di nuova creazione.

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Tornando al film CODA – I segni del cuore, la tematica rimane quella di una adolescente udente che frequenta le scuole superiori ma aiuta anche la sua famiglia ad andare a pesca e vendere il pesce ai grossisti ed al mercato (nella famiglia Bélier la giovane doveva accudire il bestiame e vendere i formaggi).

In entrambi i film, la ragazza, con una voce particolarmente dotata, con l’aiuto di un insegnante di canto, cercherà di frequentare una Accademia musicale (tipo Conservatorio), combattendo i suoi dubbi sul dovere e non potere lasciare una famiglia che ha effettivamente bisogno di lei. Farà la sua scelta dolorosa spargendo lacrime insieme agli spettatori.

Ma un livello maggiore di verità nella sua realizzazione è dovuto esclusivamente alla cooptazione di Marlee Matlin (già premio Oscar nel 1987) nel ruolo della madre, che ha preteso come partners altre persone non udenti come lei e la scelta della protagonista dotata anche nel canto Emilia Jones.

Nel gennaio 2021 il film presentato al Sundance Film Festival ha preso il Gran premio della giuria ed il Premio speciale per il cast e la regia.

Ha ottenuto anche il premio esterno del pubblico per aver toccato la sua sensibilità sul tema della disabilità sensoriale, dell’inclusione delle minoranze, di una faticosa maturazione giovanile e soprattutto delle difficoltà per tutti di un lavoro stabile, molto sentite in America e non solo. Un piccolo film sulla famiglia unita e sui buoni sentimenti che ormai fanno tanta nostalgia.

Naturale che una storia capace di raggiungere un così vasto bacino di utenza diventasse, oltre che un outsider per essere candidato al premio Oscar, una buona opportunità di guadagno per Amazon e Apple, che si sono contesi il suo acquisto.

La Apple Tv, pagando 25 milioni di dollari, da quel momento ha portato il film in tutti i Festival e lo ha divulgato dal 13 agosto 2021 sulla sua piattaforma streaming e con un home video. E gli Oscar 2022, cambiato anche il pubblico che per due anni ha visto i film in casa e non nelle sale, hanno premiano il film, con tre premi pesanti (miglior film alla produzione, migliore sceneggiatura originale alla regista e miglior attore non protagonista a Troy Kotsur, nel ruolo del padre non udente).

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Pino Moroni ha studiato e vissuto a Roma dove ha partecipato ai fermenti culturali del secolo scorso. Laureato in Giurisprudenza e giornalista pubblicista dal 1976, negli anni ’70/80 è stato collaboratore dei giornali: “Il Messaggero”, “Il Corriere dello Sport”, “Momento Sera”, “Tuscia”, “Corriere di Viterbo”. Ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti. Dal 1990 è stato collaboratore di varie Agenzie Stampa, tra cui “Dire”, “Vespina Edizioni”,e “Mediapress2001”. E’ collaboratore dei siti Web: “Cinebazar”, “Forumcinema” e“Centro Sperimentale di Cinematografia”.

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