Letteratura inaspettata #19. Il Fuoco di Agnese. La storia incendiaria di Cristina Nutrizio

immagine per Cristina Nutrizio
Il fuoco di Agnese, cover

Parlare di un libro a diversi mesi dalla sua uscita, quando per i più scompare, mentre in realtà continua a vivere e pretenderebbe di farsi leggere ed ascoltare è una resistenza culturale importante. I libri non finiscono perché ne escono degli altri. I libri vivono e, spesso, continuano a lanciare segnali luminosi nelle nostre menti.

Un romanzo coinvolgente come Il fuoco di Agnese di Cristina Nutrizio (Maggioli editore) che, proprio come un fuoco, avvolge e divampa non sembrerebbe avere necessità di essere gustato a piccoli sorsi, perché, leggendolo lo si sente crescere nella trama come un raffinato thriller; si vede la storia che si arricchisce di tasselli inaspettati: un indizio, un pensiero, una battuta, tutto materiale vivo per uno svolgimento insolito, che porterà ad una conclusione inattesa e liberatoria.

Una storia d’amore, così lo racconta l’autrice: un amore distruttivo come a molte donne accade, ma sempre un amore, ovvero qualcosa che ha in sé il germe della vita e del rinnovamento.

Un dialogo è quello a cui assistiamo: Agnese, la protagonista, parla con qualcuno che si pone in grande ascolto, ma che, per molte pagine, non si saprà né chi sia né che ruolo abbia.

E parlando, confondendo i piani, andando avanti per poi dover tornare indietro, sovrapponendo mail, telefonate, sms, sesso, castità, figli e amanti, tutto intorno si delineano e si intrecciano la Svizzera, la Riviera, Milano, le biciclette, i cimiteri, le amiche che tradiscono, i mondi dell’arte contemporanea e della televisione, ognuno con i suoi splendori, le sue meschinità, i suoi manutengoli, le banalità. Tutto finirà con un incendio che distrugge l’amore e la fiducia, ma rende la dignità ai protagonisti.

Ma anche se tutti questi elementi si susseguono senza molta possibilità di tirare il fiato, Il Fuoco di Agnese resta una scrittura multipla, che all’interno ne cela un’altra ancora, quella delle storie surreali e fantastiche di animali e insetti sconosciuti, storie che, nel racconto servono prima ad accendere e infine a spegnere quell’amore, ma che, prese da sole, hanno il nucleo splendente del gioco e della genialità.

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Giornalista culturale e autrice di testi ed adattamenti, si dedica da sempre alla ricerca di scritture, viaggi, tradizioni e memorie. Per dieci anni direttore responsabile del mensile "Carcere e Comunità" e co-fondatrice di "SOS Razzismo Italia", nel 1990 fonda l’Associazione Teatrale "The Way to the Indies Argillateatri". Collabora con diverse testate e si occupa di progetti non profit, educativi, teatrali, editoriali, letterari, giornalistici e web.

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