La suora. Remo Bassini e i misteri sulle rive del lago d’Orta

Lo scrittore Remo Bassini durante una presentazione in pubblico a Vercelli

Remo Bassini non delude mai con i suoi gialli che trasudano umanità in tutte le sue forme. La suora (Golem Edizioni) è una punta di diamante di questa sua capacità di investigare nell’essere umano, ancor prima che nei casi di cronaca che racconta.

Questa volta il protagonista non è un commissario, non porta la divisa, né indaga per conto dello Stato. Questa volta Romolo Strozzi è un investigatore privato. Malmesso anche lui, perché è questa l’umanità che affascina Bassini e che riesce a coinvolgere il lettore. Un’umanità che ci rassomiglia tutti, che ci fa da specchio, dalla quale non possiamo sfuggire. Ed è un sollievo poterci fregiare di tanta tenerezza.

immagine per La suora. Remo Bassini e i misteri sulle rive del lago d'OrtaRomolo Strozzi incontra e, in qualche modo, si innamora di Nora Incerti che, da lì a pochi giorni, prenderà i voti diventando Suor Beatrice. Una suora contemporanea, atipica, sospesa fra la vita di prima e quella di oggi, che porta con sé un segreto di famiglia riprovevole per una suora, ma che darà alla luce vizi e virtù della provincia tanto cara all’autore.

Si tratta di un omicidio avvenuto alcuni anni prima: la madre ultraottantenne di Nora ha ucciso una donna e, per quanto rea confessa, rifiuta di spiegare perché lo ha fatto con tanta determinazione.

Le indagini di Romolo incendiano nuove verità, scoprono vincoli arcaici, famiglie antiche, incrostate di ricchezze passate, onori antichi, posizioni politiche che imbalsamano amori e passioni, costringendoli ad assumere forme laceranti.

Sono questi i fili che, intrecciati, formano la tela su cui si disegna la storia densa di personaggi, ognuno ingranaggio fondamentale per delineare mondi, ognuno con un ruolo mai da comprimario.

Questi fili, all’inizio, sottili, legano abitanti locali, stranieri, professionisti, giornalisti, locandieri, religiosi, infermiere, spesso reticenti, sempre così simili a quelle vallate sul lago d’Orta, attorno al quale si dipana, al tempo del lockdown, fra mascherine e disturbanti chiusure, l’intero racconto.

L’omicidio verrà risolto scoperchiando piccoli abissi familiari striati di rabbia inespressa o di rassegnazione, che però suscitano soprattutto delicatezza e solidarietà.

Remo Bassini ci porta in punta di piedi, fra mille sigarette, cascami di depressioni, sfalci di speranze e vite nuove mai davvero iniziate, a ragionare sull’amore. E sulla malinconia di questo quando non può essere vissuto appieno.

Con lo stile sapiente e mai uguale della sua scrittura, che pur proponendo altri contesti e altre visioni, non fa mai sentire il lettore sperso fra le pagine, l’autore si trasforma anche in una guida speciale di luoghi sconosciuti e antichi e del loro brillare, nonostante tutto.

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Giornalista culturale e autrice di testi ed adattamenti, si dedica da sempre alla ricerca di scritture, viaggi, tradizioni e memorie. Per dieci anni direttore responsabile del mensile "Carcere e Comunità" e co-fondatrice di "SOS Razzismo Italia", nel 1990 fonda l’Associazione Teatrale "The Way to the Indies Argillateatri". Collabora con diverse testate e si occupa di progetti non profit, educativi, teatrali, editoriali, letterari, giornalistici e web.

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