ArtCity 2019. Il progetto visionario del Polo Museale del Lazio

Da qualche tempo mi imbatto sempre più spesso in eventi organizzati dalle istituzioni, quelle istituzioni che siamo abituati a considerare un ammasso di burocrazie, di competenze limitate o che siamo abituati ad identificare con il potere e che, invece, brillano per lungimiranza, bellezza e capacità ideative ed organizative.
Ogni volta ne sono folgorata. Continuare a scoprire che, nonostante tutto, abbiamo ottime pratiche e funzionari visionari è bellezza che si esplica e fiducia che si rinnova.

ArtCity 2019, realizzato, per il terzo anno consecutivo, dal Polo Museale del Lazio, l’istituto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali che gestisce quarantasei musei e luoghi della cultura di Roma e del Lazio, è esattamente questo. Un crogiuolo di spettacoli, concerti, conversazioni, visite guidate, laboratori e mostre che si svolgono nei due siti romani di Castel S. Angelo e di Palazzo Venezia e in altri ventitrè siti del Lazio: da Vulci a Caprarola, da Arpino a Sperlonga a Civita Castellana, a Cerveteri, a Formia…

Un progetto museologico, lo ha chiamato Edith Gabrielli, direttrice del Polo Museale del Lazio, perché, assieme alla fruizione dei luoghi e la loro conservazione, l’obiettivo che si vuole raggiungere è quello di portare al Museo chi non ci va, chi ne è annoiato, chi lo ha in astio.

Fare del Museo un luogo di incontro e di coesione sociale, percepire il Museo come una seconda casa. E ci sono diversi numeri e sinergie a confortare queste parole. Primo fra tutti il risultato della crescita esponenziale delle visite a Castel S. Angelo da quando è gestito dal Polo Museale e da quando sono state messe in atto diverse politiche di fruizione.

Una crescita tale che permette di ripagare buona parte di ArtCity e dei suoi 160 eventi che si terranno per i mesi di luglio e agosto e per buona parte di settembre sul territorio laziale secondo un programma articolato in sette rassegne.

Le sinergie, invece, sono quelle che si sono create con i territori e le loro amministrazioni. Quelle che hanno permesso di tornare a rappresentare nell’Anfiteatro di Minturno o di rendere ai cittadini la Torre di Cicerone di Arpino.

La programmazione è curata da Marina Cogotti, architetto e concretizzatrice di immaginari inconsueti, come lo spettacolo Sogno di una notte di meza estate di Teatro Mobile a Villa Lante di Bagnaia (6 luglio) o  Landscape 2.0 di Marmediterra 5th (4 agosto), un attraversamento dei secoli tra canti arabi pre-islamici, canti carnascialeschi della Firenze medicea, fado, musica klezmer ed altri sound evocativi negli spazi antistanti il Museo delle Navi di Nemi, sul bordo dello specchio di Diana.

O come il Tributo ad Ennio Moricone dell’Ensamble Simphony Orchestra (8 agosto, Necropoli della Banditaccia, Cerveteri), le visite teatralizzate dal titolo Sorti e sortilegi, al Santuario della Fortuna Primigenia di Palestrina (28 luglio, 10 e 24 agosto, 1 settembre), la Medea di Euripide interpretata da Laura Morante con musica dal vivo (28 luglio Anfiteatro di Cassino), la fantasia scenica sui miti del alzio antico L’oracolo del fauno alla Vilal di TIberio di Sperlonga (21 luglio).

O come tutti gli altri eventi che alterneranno teatro e musica, nomi noti e nomi meno noti, gruppi indipendenti ed orchestre istituzionali e l’innovativa apertura alle scienze, con particolare riguardo alla luna nel cinquantenario dell’allunaggio della rassegna Moduli Lunari.

A tutto questo si affiancheranno tre mostre di grande prestigio: quella appena iaugurata al Vittoriano, Lessico italiano. Volti e storie del nostro PaeseBvlgari. La storia, il sogno, che ricostruisce le vicende di uno dei marchi identificativi del Made in Italy a Castel Sant’Angelo e Palazzo Venezia; Etruschi, maestri d’arte e artigianato nei musei e nelle necropoli di Cerveteri e Tarquinia, in occasione del quindicesimo anniversario del riconoscimento dell’UNESCO.

Le notti di Castel S. Angelo saranno dedicate al pianoforte con la programmazione vigorosa e trasversale  di Ernesto Assante, mentre gli incontri di Palazzo Venezia saranno curati da Eraldo Affinati e la parte dedicata alle scienze ed alla luna da Graziano Graziani.

I Musei restaranno aperti anche durante gli spettacoli e il biglietto di ingresso consentirà di usufruire di viita e spettacolo. I cittadini potranno dunque vedere il Museo in maniera diversa, viva e pronta al confronto.
E del quale si possa godere perché ci appartiene.

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Giornalista culturale e autrice di testi ed adattamenti, si dedica da sempre alla ricerca di scritture, viaggi, tradizioni e memorie. Per dieci anni direttore responsabile del mensile "Carcere e Comunità" e co-fondatrice di "SOS Razzismo Italia", nel 1990 fonda l’Associazione Teatrale "The Way to the Indies Argillateatri". Collabora con diverse testate e si occupa di progetti non profit, educativi, teatrali, editoriali, letterari, giornalistici e web.

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