Milano da bere o forse da sorseggiare e riscoprire nella pittura fotografica di Laura Giardino

immagine per Laura Giardino
Laura Giardino, EST 09, 2019. Tecnica mista su tela(60x50cm)

Milano è sempre Milano, ma talvolta pare alto da sè, una città che si rivela solo guardandola con altra sensibilità e da altre prospettive, minime, trasversali…
Così Laura Giardino non ci mostra il volto più noto e riconoscibile della metropoli lombarda, ma ce ne svela scorci privati, l’orizzonte delle sue passeggiate notturne, con un’architettura, un’urbanistica e un’anima intime, solitarie, silenziose, sospese

Il buio non attutisce i colori, che emergono con la luce in modo alquanto squillante, carichi di un inconsueto tono sintetico,  Pittorica, sembra quasi Fotografia. La raffigurazione resta misteriosa, mai troppo fluorescente.

 

Fino a pochi mesi fa poteva sembrare inusuale, questo taglio su Milano, ora però, anche per via del confinamento imposto dalla pandemia, appare più familiare ai nostri occhi, pur se, per la visione lucidamente attonita del reale che la Giardino restituisce, con una narrazione che talvolta sembra uscita da una pellicola cinematografica, resta straniante.

Anche l’assenza della presenza umana carica di questa temperatura anomala le immagini, che ritagliano palazzine, androni di case, strade, dettagli di insegne…

“La figura umana scompare o, meglio, viene totalmente presa in carico da chi osserva l’opera.
La nuova figura è chi guarda che è messo davanti alla scelta di entrare o di rimanere fuori”.

Elena Pontiggia, che cura e scrive della mostra, lo evidenzia a dovere; è vero:

“i soggetti raffigurati contribuiscono a creare la tensione verso un oltre indefinito. Si tratta infatti, quasi sempre, di ingressi, porte, finestre. Soglie, reali e metaforiche, che rappresentano il limite tra pubblico e privato, tra ciò che è conosciuto a tutti e ciò che lo è solo a pochi.
Ogni tela rimane aperta a una dimensione che all’osservatore non è concesso di vedere, ma solo di immaginare.
L’artista non descrive storie e accadimenti precisi, ma li evoca attraverso il non detto. Ad essere centrale, non è la scena a cui assistiamo, ma ciò che crediamo possa accadere dietro, dentro, oltre.”

Completa la mostra una pubblicazione monografica edita da VanillaEdizione, che inaugura così la nuova collana dedicata alla pittura The Painter’s Room, con testo critico della curatrice.

Info mostra

  • LAURA GIARDINO. LA LUCE OLTRE
  • a cura di Elena Pontiggia
  • Milano, galleria Area\B
  • 19 settembre – 31 ottobre 2020 – Opening day sabato 19 settembre, dalle 11 alle 20
  • Orari lun – sab, ore 10 – 18, su appuntamento – Ingresso libero
  • Info al pubblico info@areab.orggalleria@areab.org | +39 02.58316316 | www.areab.org
  • Ufficio stampa – NORA comunicazione Via Cesare Battisti 21, Milano Tel. +39 339 89 59 372 – info@noracomunicazione.it
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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