E’ scomparso il grande fotografo, intellettuale di estrema lucidità e dall’originale visione Sandro Becchetti.
Nato a Roma nel 1935, ha praticato l’Arte visiva e, dagli anni Sessanta, la Fotografia sia documentando la realtà sociale e politica italiana e di altri paesi sia immortalando intellettuali, animatori del ’68, stars e divi del Cinema.
Becchetti definiva la foto una menzogna poiché essa non potrebbe mai raggiungere tutte le pieghe nascoste della realtà né la vera essenza della persona ritratta… Eppure, con le sue “bugie” è riuscito a dare del mondo e delle donne e degli uomini fotografati un lato essenziale, riassuntivo del tutto. Riuscendo anche a riaccendere, in chi guarda, una riflessione sulle cose, come sembra fare la foto della statua di Giordano Bruno in Campo dè Fiori a Roma, dove il celebre monumento di Ettore Ferrari (1889) si anima e rianima il pensiero, ravviva il concetto, tuona, quasi rivivendo…
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In una foto che lo ritrae, di Manuela De Leonardis, Becchetti è, come l’autrice ci racconta, “a Buda in giardino, sotto il pergolato, 1 agosto 2010, in un momento di vacanza, di estiva spensieratezza.”. Se volete approfondire di lui, o leggere qualcosa di un po’ diverso e più intimo: Manuela De Leonardis, “A tu per tu con i grandi fotografi”, Postcart ed.
Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.
Il suo essere spirito libero, grande intagliatore di raffigurazioni di indiani modellati nel legno,forte nella sua figura dura un pò contadino e un pò signore… saggio definitore… uomo di terra transumata tante e tante volte…amava il racconto di buffalo bill sconfitto dai butteri maremmani nei giochi circensi. Becchetti defini la foto una menzogna, poiché l’ immagine ritratta non potrà mai (tranne che in qualche caso) racchiudere l’ intensità di una vita.
Ho avuto la fortuna di conoscerti e divertirmi insieme a te,nella tua casa di Bracciano e in quella di Roma tempi da veri mattatori della vita, insieme all’amore per la fotografia.Spero che dove sarai ora ti accompagni la tua grande amante la tua macchina leica chissà che la centesima (100 ) foto delle tue 99 non sia la foto di DIO.