I fratelli Kamerlengo. Anzi no. Camerlengo. Simone e Lorenzo

immagine per fratelli camerlengo

Strano dialogo e titolo della mostra, Camerlengo, affidare la comunità, degli artisti Simone Camerlengo e Lorenzo Kamerlengo: giocano sull’etimologia del cognome degli artisti, due fratelli, rispettivamente classe 1988 e 1989, che espongono per la prima volta assieme; l’uno affida all’altro la propria ricerca e ognuno prendendo in considerazione il linguaggio visivo e creativo dell’altro, e congiuntamente, anche.

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Nascono così le sette opere in loco, fra pittura e istallazione, per la condivisione e custodia di un bene-cultura comune e anche invitando i visitatori a partecipare più empaticamente a una mostra atipica, in cui entra anche – appunto – l’elemento affettivo, un legame di sangue: quella normalità familiare in cui tutti possono, volendo, riconoscersi, abbracciando più facilmente il lavoro degli artisti.

La mostra si annuncia come molto suggestiva anche perché allestita in un ambiente storico e intatto come quello dell’Abbazia trecentesca di Propezzano di Morro d’Oro (Teramo) dando corpo a quella commistione tra antico e contemporaneo che solitamente funziona anche come conferma di un’assenza di cesure nello scorrere delle epoche.

Info mostra:

  • Camerlengo, affidare la comunità | Simone Camerlengo e Lorenzo Kamerlengo
  • A cura di Giorgio D’Orazio
  • Abbazia di Propezzano di Morro d’Oro (Teramo)
  • Fino al 22 febbraio 2020 (data del finissage con presentazione del catalogo della mostra)
  • Orari variabili: è consigliabile prendere informazioni dall’Abbazia al numero 3922318864 – www.destrasser.it
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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