Arte compressa # 5 – Paolo Chiasera a Villa Medici. La sua arte non uccide l’eroica statuaria classica

Villa Medici - statuaria e installazione (detail - monocromi) di Paolo Chiasera - ph Guido Laudani

La mostra, a cura di Pier Paolo Pancotto, è un’installazione multimediale di Paolo Chiasera (1978, Bologna) nella sede romana di Villa Medici, per i Giovedì della Villa (Art Club # 4).

Tra sculture, copie di statuaria classica che serviva e serve ai borsisti per gli studi della ritrattistica e dell’anatomia, si insinuano un video e grandi pannelli monocromi bianco-su-bianco di storica derivazione. Sono appesi tra la memoria di un’arte ideale e mandano strani input: di annullamento, di campo neutro, e si ergono quasi a catalizzatori di sguardo e di luce. Ineffabili. Dubbi. La situazione è molto costruita. Ha un suo fascino. Difficile, poi, raccontare i suoni; v’è un trillo tecnologico che separa l’ipnotico ticchettio del codice morse, quasi fosse un segreto linguaggio sviscerato tra statue, spazio e artista con le sue rimembranze di esperienze passate e più recenti: relative, queste, al suo prendere possesso del luogo – così caratterizzato e pieno di muti eroi – prima dell’allestimento. Quelli, gli eroi, restano grande bellezza, seppur duplicata, rifatta. E noi? Ci rimane impervio entrare nell’opera, che pur ci circonda, con quei battiti che ci entrano dentro: di ciò, di tutto ciò, siamo e restiamo attoniti spettatori…

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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