Street Art a Caserta con Gola Hundun nell’area del nuovo garage di Via San Carlo!

Gola Hundun, street art a Caserta - ph. Atonio Sena

La Street Art arriva a Caserta ma non si cala dall’alto bensì propone un dialogo e un’interazione con il luogo e i suoi abitanti: come sempre dovrebbero fare oggi i progetti  visivi con carattere sociopolitico, meno mainstream e operanti sugli spazi collettivi, ovvero, e appunto, che si qualificano come Street Art. Per intenderci: una forma d’arte che, fatta salva l’autorialità dell’artista, la sua indipendenza poetica totale e la sua voce resistenziale, sia capace, restando fedele a se stessa, di abbracciare un’operatività sempre meno verticistica, in relazione stretta con il territorio e chi lo vive tutti i giorni.

Gola Hundun, street art a Caserta – ph. Atonio Sena

Questa orizzontalità ci pare ben attuata da Venti e Correnti dello street artista Gola Hundun (Cesena, 1982), noto e apprezzato per la sua ricerca sul rapporto tra umanità e biosfera che egli palesa nelle sue composizioni murarie. Intelligenza vegetale vs intelligenza umana, per intenderci, che sembra trovare qualche forma di tregua, se non di pacificazione, attraverso il gioco (serio) dell’arte. Coerente con queste sue particolari analisi, Gola Hundun si è ispirato, per l’area pubblica del nuovo garage San Carlo, in circa 400 metri quadri sulle strutture interne e quelle che emergono esternamente nella piazza adiacente il Parco delle Amache tra Via San Carlo, Via Galileo Galilei, Corso Trieste e Via Cristoforo Colombo – in pieno Centro della città Caserta -, alle tipologie botaniche della città e della Reggia Vanvitelliana. Così, quella specifica flora diventa icona di una dialogo (possibile) tra due dimensioni e due mondi, quelli di superficie e quelli interrati, con raffigurazioni differenti ma correlate; come, infatti, dichiara lo stesso Gola Hundun:

“(…) ho voluto creare un ponte verde tra il giardino del  Parco delle Amache adiacente e l’area destinata al garage. Nell’immaginare l’opera, nel corso della sua realizzazione, ho avuto modo di scoprire il meglio della natura del territorio ed ho creato un legame con la Reggia di Caserta, con le sue fontane e sull’incontro tra le foglie che cadono nello specchio d’acqua e le piante acquatiche che le popolano.”

Incalza il direttore scientifico di INWARD Luca Borriello:

“Il lavoro dell’artista nasce innanzitutto dalla definizione del tema: portare in uno spazio, spesso percepito come inquinato, elementi e raffigurazioni naturali. Da qui la scelta dell’artista e dell’opera. L’artista prima di definire il soggetto ha visitato la Reggia di Caserta, le piante dei suoi giardini e, ispirandosi a queste, ha scelto il soggetto dell’opera. Inoltre, per dare ulteriore forza al progetto, abbiamo voluto che l’opera fosse realizzata con vernici particolari che hanno la capacità di assorbire gli elementi inquinanti dell’aria circostante: l’opera diventa così non solo visiva ma anche 0attiva del tema ispiratore: la natura”.

L’intervento, realizzato grazie al coordinamento progettuale e scientifico di Nomos Value Research e con la direzione artistica di INWARD Osservatorio sulla Creatività Urbana, ha come obiettivo la valorizzazione dell’area e la sua apertura alla città di Caserta. Al termine dei lavori – tutto dovrebbe essere inaugurato nei prossimi mesi – la piazza avrà cambiato volto e sarà una piccola arena a disposizione degli abitanti della zona. Che vedrà una vera riqualificazione generale, anche a livello di sicurezza e legalità. Dichiarano, infatti, il Presidente di Nomos Mario Suglia e il Vice Presidente Roberto Race:

“Questo progetto  nasce dall’esigenza di creare una nuova percezione dell’area a seguito di problematiche giudiziarie che hanno coinvolto la proprietà. L’attività che sta svolgendo l’Amministratore Giudiziario in termini di recupero e conclusione dei lavori, va supportata con un’azione positiva che riguarda l’immobile al fine di farlo percepire parte attiva del territorio e luogo di servizio, di cultura e di incontro. Da qui, il progetto di ospitare una importante opera di street art e di rendere la piazza un luogo per realizzare eventi di artisti di strada per ridare vivacità sociale e culturale all’intero territorio circostante. Un’azione positiva per il territorio voluta dalla Stato per la comunità. In questo modo si produce valore sia all’immobile che al territorio circostante”.

Questa iniziativa è stata fortemente voluta dall’Amministrazione Giudiziaria e dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Collegio Misure di Prevenzione presieduto dal giudice Massimo Urbano, che stanno curando l’ultimazione dei lavori nelle more del processo che ha portato al sequestro dell’autorimessa. Con l’obiettivo di garantire continuità nei lavori e posti di lavoro e far fruire l’immobile da parte della popolazione residente, si è deciso di dare a questo luogo non solo la funzione di autorimessa, ma anche di luogo vivo di socialità e cultura. Una sorta di Agorà, insomma, aperta, fruibile, dinamica e ad arte; non solo: anche green, ecologica. Ciò perché la materia pittorica è affidata alle vernici Airlite, una pittura naturale “al cento per cento che, attraverso l’energia della luce, attacca gli agenti inquinanti trasformandoli in minerali innocui, riducendo la concentrazione delle particelle di ossidi di azoto presenti nell’aria e favorendo, così, la diminuzione dell’inquinamento atmosferico fino all’88,8%.”. Cioè: il principio attivo di Airlite agisce in un modo molto simile a quello della fotosintesi clorofilliana delle piante: dipingere una superficie di 400mq come quella di via San Carlo equivale più o meno alla piantumazione di circa 400 alberi ad alto fusto nella stessa area. Così ci assicura lo staff di questa operazione virtuosa e molto impegnativa.

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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