Antonio Ligabue dal museo ai social

immagine per Antonio Ligabue
Elio Germano vs Antonio Ligabue

ll film Volevo nascondermi (2020, diretto da Giorgio Diritti e con Elio Germano nel ruolo del pittore e scultore naïf Antonio Ligabue, interpretazione per la quale ha vinto l’Orso d’argento per il miglior attore al Festival di Berlino 2020) lo abbiamo potuto vedere in pochi, a causa del Lockdown e dei timori covid-19. Ma il successo comunque ottenuto ha reso più popolare la storia di Antonio, el pitur mat’.  

Nato a Zurigo, il  18 dicembre 1899 come Antonio Costa, da Maria Elisabetta Costa, originaria di Cencenighe Agordino (in provincia di Belluno), poi registrato come Antonio Laccabue, quando il marito della madre lo riconobbe, l’artista preferì essere chiamato Ligabue fino alla moprte, a Gualtieri, a Reggio Emilia, il 27 maggio 1965.

Artista autodidatta, considerato selvaggio, e uomo dalla vita travagliata, fu afflittoo da problemi psichiatrici da cui lo sollevava solo la pitura che la critica snobbò per lungo, lunghissimo tempo, considerandola troppo semplice, istintiva e personale, soprattutto amatoriale; ma poco dopo la sua morte la IX Quadriennale di Roma gli dedicò una retrospettiva.

Ora, la Fondazione Archivio a lui dedicata – e con la chiura, per decreto anti-pandemia (il recente DPCM), della mostra su di lui e l’iperrealismo di Michele Vitaloni a Palazzo Tarasconi a Parma e in corso fino al 30 maggio 2021 – ha ideato La natura, la tua voce, evento Social virale. L’ìdea? E’ presto detto:

“Condividi le tue foto usando l’Hastag #DiamoVoceAllaNatura, taggando @FondazioneAntonioLigabueParma ed esprimendo il tuo personale concetto di Natura, sia quella selvaggia dei boschi o dei grandi spazi sia quella metropolitana, vissuta in prima persona o attraverso i propri animali domestici. Attraverso queste immagini si costruirà su Instagram un percorso parallelo a quello dell’esposizione, le cui opere traggono ispirazione e indagano il mondo naturale ed animale.”

Quello che ne risulterà sarà un caleidoscopio di sensazioni e di emozioni per immagini e testi, che andranno:

“a creare un grande archivio e, allo stesso tempo, a segnare un sentiero parallelo a quello tracciato dalla mostra di Palazzo Tarasconi”.

Ogni settimana, i migliori scatti saranno condivisi nelle storie.

Nota a margine, di contenuto non positivo: l’eccessiva speculazione commerciale cui è sottoposta la sua produzione e che, più in generale, riguarda la sua figura; figura umana e artistica che il citato film, invece, rispetta e, in qualche modo, chiarisce ed esalta.

Canali social:

  • Fondazione Archivio Antonio Ligabue Parma-Archivio dal 1983
  • IG @fondazioneantonioligabueparma
  • Ufficio stampa CLP Relazioni Pubbliche
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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