Arte Compressa # 54 – Jan Vercruysse Addio all’artista concettuale dell’Atopia.

Jan Vercruysse
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Jan Vercruysse

Nella ricerca di Jan Vercruysse – oltre 4 decenni di carriera iniziata come Poeta e proseguita nell’Arte Concettuale – Contenuto e Forma danno corpo a un insieme che appare come un coacervo di tracce di una realtà che riconosciamo come familiare ma percepiamo come irreale.

Il suo approfondimento visivo si basa essenzialmente su serie che, diversamente, analizzano “il posizionamento” dell’artista e della stessa arte: si concentra, cioè, sull’analisi e la ridefinizione della natura dell’arte in senso anche e soprattutto spirituale, nell’accezione meno religiosa e pià ampia e originaria del termine.

Egli è stato sempre convinto che l’arte non debba essere considerata “come strumento di comunicazione” e, quindi, che le opere non possono essere recepite attraverso il linguaggio così come siamo abituati a considerarlo ma che il vero “luogo dell’arte” sia “l’Atopia” – in architettura, è il progressivo distacco dell’oggetto edificato dal luogo in cui si colloca; per estensione, il senso è il medesimo, allegorico- ovvero un “non-luogo che non ha bisogno di definirsi” ma impone e pretende riflessione e silenzio

L’artista belga, nato nel 1948 a Ostenda, è scomparso martedì a Bruges ma la notizia si è appresa da poche ore, oggi, sabato 3 marzo 2018

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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