Arte Compressa #56 – Bologna ospita la prima antologica italiana del genio di Zhang Dali

immagine Zhang Dali
Zhang Dali, ritratto con opere

“L’arte di Zhang Dali, pur confrontandosi con un orizzonte spazialmente e temporalmente circoscritto, diventa inevitabilmente una riflessione sulla condizione umana tout court: una dimensione in cui corporeità e spiritualità sono profondamente intrecciate e che, indipendentemente dalle differenze religiose, politiche, sociali rivelano l’appartenenza di ciascuno di noi ad un’unica comunità umana”
Presidente di Genus Bononiae. Musei nella Città, Fabio Roversi Monaco

 “Tutte le mie opere hanno una stretta relazione con la realtà che mi circonda”
Zhang Dali

Inaugura il 23 marzo a Palazzo Fava di Bologna Meta-Morphosis, la prima mostra antologica di uno dei più noti artisti cinesi contemporanei, che a Bologna arrivò nel 1989 dopo i drammatici fatti di Piazza Tienanmen, rimanendovi fino al 1995.

Pittore, scultore, performer, fotografo, padre della graffiti art in Cina, la definizione che meglio inquadra Zhang Dali è quella di street artist per l’irriducibile volontà della sua arte di cercare un dialogo con tutti gli elementi – umani ed architettonici, corporei ed incorporei – che permeano lo spazio urbano.

I suoi lavori, esposti nelle più importanti gallerie e musei di tutto il mondo – dal MoMa di New York alla Saatchi Gallery di Londra allo Smart Museum di Chicago –  sono frutto di uno sguardo profondamente umano e partecipe sulla Cina contemporanea e le sue contraddizioni, sui rapidissimi cambiamenti che la crescita esplosiva del capitalismo ha portato con sé, dalle condizioni di vita dei lavoratori ridotti alla serialità all’urbanizzazione selvaggia che cementifica la tradizione.

La mostra ha titolo Meta-Morphosis: esplicito riferimento all’essenza stessa dell’arte di Zhang Dali, un segno di riconoscimento che lo distingue da tutti gli altri artisti cinesi suoi contemporanei; la sua arte tenta di rappresentare i mutamenti della Cina a partire dallo status dei lavoratori che hanno pagato il prezzo più alto della transizione al capitalismo.

“Realismo estremo”, quello di Zhang Dali – secondo la fortunata espressione di Yu Ke, caporedattore del mensile “Contemporary Artist” e professore alla Sichuan Academy of Fine Arts – in quanto artista che si fa interprete del dovere dell’arte contemporanea di esprimere il dubbio sulla brutalità che permea la vita.

Nove le sezioni in cui sono raggruppate le 220 opere selezionate, tra sculture, dipinti, fotografie e installazioni, che spaziano nell’imponente produzione artistica di Zhang Dali.

In occasione dell’inaugurazione della mostra Meta-morphosis, il 23 marzo Genus Bononiae e MAMbo organizzano il convegno internazionale “Contemporary art Museums between economy and society. East/West perspective”, con l’obiettivo di indagare la relazione, i ruoli e le influenze tra i musei e le politiche culturali dei Paesi e il mercato dell’arte contemporanea. Il 24 marzo alle 18 Cineteca di Bologna proietta al Cinema Lumiere il docufilm inedito Senza Frontiere di Zheng Hao (Cina, 2018, 90’, ingresso gratuito). Il titolo del film richiama la convinzione dell’artista che l’arte sia l’unica forma espressiva capace di superare ogni frontiera e raccontare l’essenza stessa delle nostre vite.  Introducono la proiezione il regista Zheng Hao e l’artista Zhang Dali, moderati da Marina Timoteo, Direttore dell’Istituto Confucio dell’Università di Bologna e curatrice della mostra Meta-Morphosis.

Info mostra

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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