Fotografia. La Collezione Bertero da Camera a Torino racconta parte della nostra storia

immagine per Collezione Bertero
Gabriele Basilico, Milano 1978-80 (3069 fot.13), 1980 © Gabriele Basilico

Con Memoria e passione. Da Capa a GhirriCapolavori dalla Collezione Bertero, dal 20 febbraio al 10 maggio 2020, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino espone una selezione della raccolta fografica della Collezione Bertero, uno dei più raffinati e corposi fondi di immagini storicizzate, che raccontano momenti e ricostruiscono storie, tramandano dati e situazioni ma soprattutto testimoniano del linguaggio fotografico in maniera ammirevole. Walter Guadagnini, direttore di CAMERA, con la collaborazione di Barbara Bergaglio e Monica Poggi, non si è lasciata sfuggire l’opportunità di allestire questa mostra e di permettere al pubblico e agli addetti ai lavori di goderne ed esplorare quanto di sempre nuovo una fotografia perennemente permette di rivelare.

Così, ecco dispiegarsi, scatto dopo scatto, “il nostro passato, le radici del nostro presente insieme all’evoluzione del linguaggio fotografico lungo quattro decenni”: in più di trecento immagini selezionate su circa duemila in collezione e con una cinquantina di autori tra cui molti protagonisti della storia della fotografia italiana e mondiale della seconda metà del Novecento: Bruno Barbey, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Robert Capa, Lisetta Carmi, Henri Cartier-Bresson, Mario Cattaneo, Carla Cerati, Mario Cresci, Mario De Biasi, Mario Dondero, Alfred Eisenstaedt, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Jan Groover, Mimmo Jodice, William Klein, Herbert List, Duane Michals, Ugo Mulas, Ruth Orkin, Federico Patellani, Ferdinando Scianna, Franco Vimercati e Michele Zaza.

Così dettaglia Walter Guadagnini:

“Siamo partiti dall’idea che questa ricchissima collezione, oltre al Neorealismo per il quale è giustamente famosa, potesse offrire altre chiavi di lettura di grande interesse. –  Abbiamo quindi individuato tre nuovi grandi temi: primo, la fotografia americana degli anni ’30, che Bertero ha considerato interessante in quanto anticipazione e contraltare del nostro Neorealismo; secondo, l’Italia vista attraverso l’obbiettivo di grandi fotografi stranieri come Capa, Cartier-Bresson, Orkin, Barbey, List; terzo, la stagione del grande rinnovamento della fotografia italiana degli anni ’70/’80, con tutti i suoi protagonisti, Mulas, lodice, Basilico, Ghirri, Scianna,Cresci, Zaza, Berengo Gardin, Giacomelli e molti altri. Più, inoltre, una piccola sezione dedicata a Torino, luogo centrale agli albori e non solo della fotografia italiana.”

Nelle sale di CAMERA, la Storia diventa lo sfondo su cui si sviluppano innumerevoli storie, parlandoci di un Paese e di tanti paesi. I protagonisti sono contadini, preti, famiglie, nobildonne, militari, bambini e fotografi che, con gli accenti e le lingue più disparate, hanno scritto il ricordo di queste vicende.

Il racconto nasce nell’Italia appena liberata dal fascismo, fra le macerie e la povertà di una società provata dalla guerra, legata – in particolare nel sud del paese – a tradizioni ancora ancestrali, soprattutto sul piano religioso, estremamente affascinanti per i fotografi del cosiddetto periodo “Neorealista”. Prosegue poi lungo gli anni del boom economico, tra nuovo benessere e nuovi modi di vita, esemplificati dalla stagione eroica di Via Veneto a Roma e dei “paparazzi” che la animavano.

La storia si conclude negli anni Settanta e Ottanta, con i grandi maestri della fotografia di paesaggio e di quella concettuale, che hanno saputo evolvere le premesse degli anni precedenti in una nuova lingua, divenuta oggi a sua volta classica.

Questa mostra è però anche e soprattutto l’’omaggio alla splendida storia di un collezionista che, a partire dalla fine degli anni Novanta ad oggi ha raccolto circa duemila stampe con una passione unica.

Una collezione nata quasi per caso e proseguita negli anni con tale lucidità e determinazione da divenire un punto di riferimento mondiale per la conoscenza e lo studio del neorealismo fotografico italiano. Parti della collezione sono già state esposte in sedi prestigiose all’estero, da Photo Espana al Fotomuseum di Winterthur fino al Metropolitan Museum di New York, e in Italia, grazie alla volontà di Guido Bertero di condividere il suo patrimonio con il pubblico, in un’ottica di estrema apertura e volontà di diffondere la conoscenza di questo linguaggio.

Catalogo: Umberto Allemandi editore.

Info mostra

  • Memoria e passione. Da Capa a GhirriCapolavori dalla Collezione Bertero
  •  dal 20 febbraio al 10 maggio 2020
  • CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia – Via delle Rosine 18, 10123 – Torino camera@camera.to
  • Orari: (Ultimo ingresso, 30 minuti prima della chiusura) lunedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica 11.00 – 19.00; giovedì 11.00 – 21.00; martedì chiuso
  • Ufficio stampa e Comunicazione:  Giulia Gaiato – pressoffice@camera.to; tel. 011 0881151
  • Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo – tel. 049 663 499 – gestione3@studioesseci.net
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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