Anna Raimondo: il suo Fronte Nazionale Naso Partenopeo ad arte per il diritti civili

Anna Raimondo, Derrière la mer, 2018, installation view (details), AlbumArte, 2020 Lavoro sonoro, 17’. Spartito (90x40 cm). Libretti rilegati a mano. foto Sebastiano Luciano, courtesy AlbumArte

AlbumArte ospita fino al 29 febbraio 2020 la personale di Anna Raimondo (nata a Napoli nel 1981, ha vissuto all’estero e attualmente è a Bruxelles). Artista dal linguaggio complesso svolge prevalentemente la sua attività nell’area dei linguaggi fra intercodice e sound art e radio art – anche  come curatrice – allargandosi verso lo spazio pubblico.

Da sempre attenta ai temi di profondo impegno etico-sociale e politico, propone un titolo originale per questa sua nuova mostra: FronteNazionale Naso Partenopeo.

La nominazione è ispirata da una casualità: una scritta letta dall’artista sui muri di Napoli; l’ironia della presunta organizzazione napoletana, ufficializzata ludicamente come street message, richiama il controverso tema dell’identità che l’iscrizione pare mettere a nudo e che la Raimondo affronta con appassionata vis critica pur se ammantando tutto di una giocosa partenza canzonatoria che muove proprio da quell’iscrizione.

L’artista propone quindi una selezione eterogenea di lavori in cui muovendo dalla dimensione più intima, privata, affronta temi centrali di carattere pubblico e politico, che attiene alla libertà privata e collettiva: il  diritto, grandemente negato, alla mobilità, la de-costruzione delle identità di genere e di altra rappresentazione dominante.

Molti dei suoi lavori, quindi, chiarisce il curatore, Marco Trulli, “si concentrano in maniera peculiare sulla creazione d’incursioni nello spazio e la sfera pubblica, nel suo continuo tentativo di ricreare spazi e tempi di ascolto all’interno del panorama urbano, creando in questo modo dispositivi di spaesamento e dislocazioni di senso.  Attraverso la fluidità del suono l’artista connette spazi, tempi e persone e riflette su temi e identità rimosse dalla memoria o dalla società. La mostra è dunque un itinerario liquido tra lavori sonori, progetti relazionali e atti performativi realizzati dall’artista in diverse parti del mondo.”

Una interessante doppia intervista ad Anna Raimondo e Marco Trulli, realizzata in occasione della mostra, di Matteo Pisapia, produzione AlbumArte, approfondisce questo lavoro.

Info mostra

  • Anna Raimondo titolata Fronte Nazionale Naso Partenopeo
  • a cura di Marco Trulli
  • fino al 29 febbraio 2020
  • La mostra è stata realizzata in collaborazione con Cantieri d’Arte – La ville ouverte e con il supporto di Wallonie-Bruxelles International.
  • AlbumArte
  • Via Flaminia, 122, 00196 Roma
  • Telefono: 06 2440 2941
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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