Luigi Presicce. Le Storie della Vera Croce e l’atavico sacrale che è in ognuno di noi

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Luigi Presicce - Storie d. Vera Croce, Mattatoio Roma 2020

Luigi Presicce: Le Storie della Vera Croce si è “attivato” con il primo dei tableaux vivants dell’artista di Porto Cesareo (classe 1976) all’ex Mattatoio di Roma

L’ambizioso, coltissimo e coinvolgente lavoro consta di dieci episodi – un ciclo iniziato dall’artista nel 2012 – per un’unica grande opera esposta per la prima volta nella sua totalità: evocando qualcosa di emozionale e (in quanto) originario perché sacrale.

L’atavico che è in noi ritorna a galla, intrecciandosi con l’educazione religiosa e la cultura di ognuno, che Presicce rinforza con tutto il bagaglio simbolico e concettualistico che gli interessa e lo contraddistingue.

Prendendo ispirazione da La Leggenda Aurea di Jacopo Da Varagine (1228-1298) e dalla Bibbia, il ciclo ripercorre e affronta simultaneamente episodi della storia del Sacro Legno su un registro impostato sulla contaminazione linguistica e su più riferimenti; tutto, cioè, è mescolato a fatti e personaggi storici e contemporanei di rilevanza socio-politica (un dato molto presente nell’investigazione di Presicce), allegoria alchemiche (l’esoterismo è pure una caratteristica della ricerca dell’artista), altre citazioni e rimandi legati alla cultura popolare e a culti misterici, al sacro e al profano, al folklore, a tempi remoti e più attuali.

Più Media e modalità espressive sono investite in questo lavoro enorme, magnifico e stratificato: complesso, ma coinvolgente qualsiasi sia la chiave di lettura, anche emotiva, dell’osservatore.

La messa in scena/in opera ha, pur nel suo palesamento performativo, video, installativo, un “centro nevralgico” puntato sulla pittura: sia come linguaggio, sia come possibile nuova declinazione performativa, sia come convocazione di riferimenti specifici, ovvero, tramite citazione di alcuni dei più importanti cicli pittorici della nostra storia dell’arte.

Per questo l’autore ha concepito un palinsesto di tableaux vivants che, a partire da oggi e per un totale di sei appuntamenti, in cui entreranno nell’ambiente dell’installazione una serie di pittori italiani per una seduta di disegno e pittura dal vero: i primi ospiti sono i performer Ida Maurano, Denise Brambillasca, Vera Borghini e i pittori Pesce Khete, Valeria Carrieri, Marta Mancini, Gioacchino Pontrelli.

Info

  • Luigi Presicce – Le Storie della Vera Croce
  • Fino al 2 maggio 2021
  • A cura di: Angel Moya Garcia
  • Attivazione del primo tableaux vivants: giovedì 25 febbraio 2021
  • Mattatoio – Padiglione 9B
  • Piazza Orazio Giustiniani 4 – Roma
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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