Aste ad Arte # 1 – Fioccano Aste: circa 500 lotti tra Leoncillo Melotti Griffa Boetti e da collezionisti romani due Julius Evola. A Castel Mareccio.

Julius Evola, Senza titolo 2

Fu un grandissimo, Julius Evola, dadaista e futurista che aveva già conosciuto Marinetti e stretto amicizia con Balla, suo maestro, ma non si trovò concorde sulla posizione interventista di questa avanguardia storica né  fu mai particolarmente interessato ai miti della velocità e della macchina, a quella “smania di cambiamento e d’innovazione” – così scriveva nel 1930 sin un articolo su “La Torre” – propria del Futurismo, nè all’esaltazione del sensualismo; già in quegli anni, la sua arte era caratterizzata da uno sguardo alle questioni spirituali e socio-politico-religiose che approfondì diventando un protagonista dell’esoterismo italiano e non solo nazionale. Ad ogni modo, la sua parentesi pittorica è stata breve: già nel 1921, ad appena ventitré anni, smetterà con la pittura e la poesia scegliendo la letteratura e la filosofia per esprimere se stesso; ricomincerà a dipingere tra il 1960 e il 1970, forse ben disposto dal successo di una sua mostra, nel 1963, alla  storica galleria romana La Medusa. Poiché, dunque, non ha prodotto moltissimo, le sue opere sono considerate particolarmente rare.

Nel 2016 una sua opera (Astrazione) ha battuto un record in una casa d’aste romana, raggiungendo la cifra di 100.000 euro, un prezzo che il maggior dadaista italiano non aveva mai toccato prima; oggi, due opere dello stesso autore, sconosciute e provenienti da una collezione romana, saranno messe all’asta a Bolzano, a Castel Mareccio.

Accanto ad Evola saranno battuti 160 pezzi di artisti protagonisti dell’arte moderna e contemporanea nazionale e  internazionale.

Si comincia il 25 maggio alle ore 18 per poi concludere l’asta il giorno seguente, sabato 26, a partire dalle ore 17.  Un appuntamento che la casa d’aste Bozner Kunstauktionen, ormai un punto di riferimento anche internazionale per collezionisti, rinnova con successo due volte l’anno.

Sottolinea con una punta d’orgoglio il direttore Stefano Consolati:

“Siamo giunti alla nostra trentatreesima asta  La novità di quest’anno sarà suddividere i lotti, che in totale sono più di 500, in due giornate. La prima vedrà opere di Evola, appunto, ma anche di Fortunato Depero e Antonio Marasco per rimanere nel Futurismo, e anche dei grandi maestri tedeschi dell’Espressionismo quali Otto Dix e George Grosz. E avremo anche parte della collezione dei tessuti umbri e cento gioielli”.

All’asta anche un inconsueo disegno di Joan Mirò, una carta di Enrico Castellani, un’apprezzabile terracotta di Leonardi Leoncillo, un bell’arazzo di Alighiero Boetti (Il dolce far niente), due opere di Gino De Dominicis, una scultura di Fausto Melotti (Multiplo) e opere di Giorgio Griffa.

Non mancheranno, poi, opere d’arte dal soggetto tirolese di Albin Egger-Lienz Alfons Walde, Luigi Bonazza, Carl Moser e Karl Plattner; pregevole e interessante la piccola sezione dedicata a Ettore Sotass, con oggetti di design, il celebre servizio da the di Giò Ponti del 1936.

Ci sarà anche una chicca: una collezione di tessuti  umbri del XV e XVI secolo, ossia i famosi teli perugini realizzati in lino bianco e cotone azzurro; sono quelli raffigurati  anche ne L’Ultima cena di Leonardo da Vinci e in altre opere dei grandi maestri italiani del Rinascimento.

A conclusione dell’asta anche un centinaio di gioielli antichi e moderni, per la prima volta banditi dalla Bozner Kunstautionen.

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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