Roma celebra Giuseppe Modica e il suo Atelier. Alla casa-museo Hendrik Christian Andersen

immagine per Giuseppe Modica
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Mostra retrospettiva a Roma per l’artista Giuseppe Modica: titolata non a caso Atelier. Giuseppe Modica Opere 1990-2021, si terrà al Museo Andersen, in cui torna vivo, così, il tema della Casa-Atelier, che contraddistingue questo particolare spazio capitolino.

Infatti, fu costruito, tra il 1922 e il 1925, su disegno dell’artista norvegese Hendrik Christian Andersen.  Natio a Bergen nel 1872, formatosi negli Stati Uniti, ove giunse piccolissimo, viaggiatore in Europa, si stabilì quindi a Roma,  la sua città ideale, ove morì nel 1940.

Scultore poderoso, pittore, urbanista e intellettuale visionario, legato per anni allo scrittore Henry James da un rapporto di amicizia ancora non ben indivuiduato dai biografi, Andersen lavorò per gran parte della sua vita a progettare una sua Città utopica, una perfetta World city piena di bellezza e d’arte, e che avrebbe dovuto, secondo la sua idea, motivato l’umanità a perseguire uno stato pacifico, colto, illuminato, giusto e colmo di benessere.

Mentre la ideava, pensandola vicino al mare, viveva nella Capitale dove volle edificare la sua casa-museo, Villa Hélène, che donò, con tutte le opere e i documenti contenuti, allo Stato italiano.

Giuseppe Modica (Mazara del Vallo, 1953. Vive e lavora a Roma) vi espone proponendo una sinergia con la vocazione del luogo e con uno dei soggetti pittorici suoi più frequenti. Ce lo racconta egli stesso:

“Nella sua originaria accezione di labor-oratorium, questo soggetto è spesso presente nelle mie opere e percorre in maniera trasversale il mio lavoro. Dal 1990  in poi, è possibile ricostruire un cammino retrospettivo della mia pittura proprio attraverso questo soggetto tematico. Sai, è nell’Atelier che si riordinano e chiariscono le idee; è in questo luogo magico che avviene la conversione alchemica dei pensieri, dei frammenti di memoria e delle annotazioni (schizzi, prove di colore, collage, foto, ecc) che si organizzano e prendono forma divenendo pittura, configurazione visiva. Per me la pittura ha una dimensione metafisica e speculativa: è riflessione e meditazione. Perciò è necessario un luogo idoneo dove sia possibile isolarsi e concentrarsi per poter organizzare il pensiero e le idee e trasformarle in visione.”

Nel catalogo, dedicato a Leonardo Sciascia per il suo centenario della nascita, sono riprodotte circa 60 opere che hanno a che vedere proprio con il tema dello Studio d’artista e che Modica ripropone in questo trentennio con varianti precise.

Info

  • La mostra aprirà il 23 giugno e sarà aperta sino al 24 ottobre 2021
  • a cura di Maria Giuseppina Di Monte e Gabriele Simongini
  • Museo Hendrik Christian Andersen
  • Via Pasquale Stanislao Mancini 20 Roma
  • Telefono: 06 321 9089
  • beppemodica@gmail.com
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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