Lettera e una petizione per salvare i dormitori dell’IIMA-Ahmedabad di Louis Kahn – Lettera

Indian Institute Management di Louis Kahn - ph. Cemal Emden...

Riceviamo dall’Arch. Francesco Cellini, Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca, questa esortazione ad impegnarsi per salvare uno dei capolavori del grande architetto Louis Isadore Kahn (Kuressaare, 1901 – New York, 1974): i dormitori dell’IIM, l’Indian Institute of Management di Ahmedabad, uno degli istituti fondamentali nella formazione manageriale in India.

Il progetto, di Kahn e i collaboratori Balkrishna Vithaldas Doshi e Anant Raje, è datato 1962-1974 ed è uno dei suoi più importanti anche perché contiene molte delle caratteristiche che rendono i suoi lavori così straordinari. Come in molti altri dei suoi edifici, infatti, la corposa struttura in mattoni trae ispirazione dall’Architettura antica e medievale, ma attualizzata attraverso la scelta di evidenziare l’eleganza e l’universalità delle forme.

Ogni sua opera sottolinea l’importanza e la nobiltà della materia usata, qualunque essa sia; ad esempio, egli scrisse:

“(…) è importante che tu onori il materiale che usi. (…). Puoi farlo solo se onori il mattone e glorifichi il mattone invece di abbreviarlo”. (L. K.)

Il rischio che questo capolavoro, studiato in tutto il mondo, venga seriamente deturpato è imminente e serissimo ed è per questo che in Italia si è mossa l’Accademia di San Luca per cercare di fermare questo scempio. Di seguito il messaggio di Cellini e la lettera inviata a Errol D’Souza, il Direttore dell’IIM:

Cari colleghe e colleghi Accademici, care lettrici e cari lettori della nostra newsletter,

in India hanno deciso di demolire 14 dei 18 dormitori dell’Indian Institute of Management di Ahmedabad, un capolavoro assoluto di L. I. Kahn che costituisce un caposaldo indiscusso dell’architettura del XX secolo. Una dei quelle cose che non vorremmo vedere mai e che ci indigna sapere che stia per esser messa in atto proprio da una importante da un’istituzione scientifica universitaria e soltanto per gretti motivi economici. E’ già in atto un insieme di proteste internazionali sui social a cui vi prego, se vorrete, di partecipare (anche aderendo con la vostra firma al link indicato in calce). A nome di tutti gli Accademici ed essendo convinto di interpretare il loro pensiero, sto inviando al direttore dell’Indian Institute of Management di Ahmedabad (il principale responsabile della proposta di demolizione) questa lettera:
Al Dr. Errol D’Souza Direttore dell’Indian Institute of Management Ahmedabad

Caro Dr. D’Souza,

Le scrivo in quanto Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca, una prestigiosa associazione di molti dei più insigni artisti, architetti e studiosi italiani e stranieri, e lo faccio interpretando l’opinione di tutti i suoi membri. L’Accademia, che è stata fondata nella fine del secolo XVI e che gode del patrocinio del Presidente della Repubblica italiana, ha appunto lo scopo di promuovere e difendere centralità del ruolo culturale delle arti e dell’architettura nella società e nella vita contemporanea.

Ed è proprio per questa ragione che le esprimo la preoccupazione e l’indignazione mia e di tutti gli accademici per la progettata demolizione dei dormitori disegnati da L. I. Kahn. Come lei ben sa, si tratta di uno dei pochissimi e indiscutibili capolavori dell’architettura mondiale del XX secolo; si tratta quindi di un bene che, proprio per questa sua eccezionalità, appartiene a tutti e non soltanto al centro di ricerca che lei dirige. La sua demolizione costituirebbe un’offesa ed un danno irreversibile per la cultura internazionale presente e futura.

Senza voler qui ripetere, perché le condividiamo completamente, le chiarissime e documentate argomentazioni della lettera pubblica inviatale da Prem Chandavarkar, vorrei aggiungere che il capolavoro di Kahn ha anche un potenziale valore monetario come attrattore dell’interesse culturale, proprio ora che l’Unesco ha deciso di aprire il World Heritage list all’architettura moderna. Infine sono convinto che la demolizione danneggerebbe irreversibilmente il prestigio internazionale del vostro centro di ricerca. Abbiamo purtroppo assistito in questi ultimi anni a molte devastazioni del patrimonio artistico mondiale, per eventi catastrofici, barbarie, ignoranza e terrorismo: vorremmo quindi evitare di dover includere in quest’elenco anche una nobile istituzione come l’Institute of Management di Ahmedabad.
Francesco Cellini (Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca)

  • Per avere maggiori informazioni, si legga la lettera pubblica di Prem Chandavarkar: LEGGI
  • Petizione contro la demolizione: FIRMA
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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