Scrissi d’Arte e altre opere di Autori Messa. Forever young

Nello spazio project space della Bibo’s Place di Todi è in corso ancora per pochi giorni una mostra che prende le mosse dal titolo del nuovo libro di Tommaso Pincio “Scrissi d’Arte” ma riallacciandosi all’esperienza variegata di Matteo Boetti che, con Andrea Bizzarro, è patron della galleria.

Se nel volume (L’orma editore, 2015 – postfazione di Andrea Cortellessa, che lo ha presentato, con i galleristi e l’autore, in galleria) Pincio raccoglie testi sull’arte firmati nel corso di moltissimi anni – dall’attivismo come pittore e critico alle più attuali incursioni nella creatività visiva contemporanea -commentandoli con lo sguardo di oggi in un montaggio di restituzione dell’atmosfera di un fertile, vivace periodo culturale (non solo capitolino), nella collettiva (Autore messo di lettere e arti e altre opere di Autori Messa) sono selezionate opere di compagni di viaggio dell’autore e di Matteo Boetti; i due collaborarono e il sodalizio intellettuale e curatoriale ai tempi di Autori Messa (nata nell’ottobre 1993), una delle esperienze galleristiche romane di Boetti, coinvolse giovani emergenti essenzialmente pittorici tra i quali Luca Buvoli, Marco Colazzo, Cristiano Pintaldi, Gioacchino Pontrelli, Andrea Salvino.

Nessuna atmosfera nostalgica né nel libro né nell’esposizione poiché il revival mortificherebbe la potenza espressiva ancora vivissima autoriale di cui è proposta una campionatura prepotentemente coinvolgente: talvolta irriverente, ironica, sensuale come in Pintaldi, con un quadro tra i suoi più belli ed eloquenti, raramente più tanto sinceri…; altra capace di citare e ravvivare l’arte del passato innalzando il grado della temperatura politica: in uno dei Salvino migliori, con l’onestà dello sguardo disincantato ma ancora possibilista e ideologico dell’artista; altre, ancora (Buvoli: sagacemente allestito) giocando a lasciare minime tracce, come mollichine di pane per ritrovare la strada (dell’Arte) che negli anni Novanta in Italia, e a Roma, ebbe molto da insegnare.

Anche di Marco Colazzo incontriamo lavori di qualche tempo fa (come quella del ritratto di Pincio che fa da copertina al suo libro), che ancora dicono (eccome, se dicono!), impronte in assenza di parole e di narrazione: un’arte meno didascalica e – per tirare in ballo Ezra Pound – più succinta. Pontrelli, infine, testimonia come la bellezza sontuosa della composizione possa riassumere in sé forma e contenuto in modo esemplare: raffigurando interni muti che parlano attraverso campionature pittoriche (ci sono tutte o quasi: gocciolature, non finito, monocromie, velature, disegno…) e dunque, in ultima analisi, portando l’opera nel campo linguistico, assai concettualistico.

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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