Yoyo Zone, docuserie su un cult ludico, sportivo e oggetto di lifestyle

Yoyo Zone è una originale docu-serie tv in 4 puntate dedicata al sorprendente mondo degli appassionati dello YO-YO.
Affermano dalla produzione:

Yoyo Zone è un vero e proprio sorprendente viaggio fra le persone e i costumi degli appassionati di una disciplina che rappresenta un vero e proprio lifestyle.”

Lo yo-yo è chiamato anche, in Italia, rocchetto, perché tradizionalmente realizzato riciclando e adattando il rocchetto  in legno usato in sartoria per avvolgere ordinatamente il filo per cucire, o semplicemente perché ne ricorda la forma, lo yo yo è un antico passatempo per bambini, oggetto vintage diventato cult, usato anche per giocolerie e diventato oggetto di campionati e dell’interesse di appassionati.
E’ formato da due piccole strutture portanti, a forma di coppette, unite da un asse centrale (o da un cuscinetto a sfera in metallo) su cui si avvolge un cordino (cotone o fibre sintetiche) il cui capo è tenuto in mano dal giocatore. Lasciandolo cadere, con effetto a “pendolo”, il filo si srotola velocemente e, per effetto della gravità, il dispositivo scende, ruotando su se stesso, prendendo velocità, accumulando energia cinetica rotazionale e traslazionale, risalendo altrettanto velocemente su, riavvolgendosi sul filo, verso il capo di partenza e, quindi, la mano dal giocatore la cui bravura sta nel riuscire a far fare allo yo yo più risalite e discese possibili, senza farlo mai fermare. Queste mosse-base sono dette “gravity throw” e “sleeper” e altre ce ne sono, di importanti, così come tanti, via via, i trucchi ideati (tra questi: “Trick”,  che parrebbe italiano) da portare nelle alle performances.
La serie che ci racconta questa pratica e il suo mondo e ci mostra le prodezze dei campioni di questo sport e passatempo, è ideata e realizzata dal collettivo indipendente TakeAwake, parte del quale ha dato vita alla casa di produzione Emera Film, in collaborazione con MEDIArun, firmata dai registi Luca Bozzato e Rebecca Basso, si può vedere su TecaTV
La narrazione inizia dal gioco:

parte dagli aspetti ludici per raccontare quelli sociali, storici e culturali di questa pratica dove protagonista è un piccolo oggetto attorno al quale si riuniscono persone, eventi e tante storie da raccontare. I registi hanno seguito le avventure e i raduni dei più grandi appassionati di questo gioco, persone veramente di diverse fasce anagrafiche, condividendo la passione, i rituali, gli happening di una nicchia sempre più numerosa che sta portando alla luce una realtà sorridente e sorprendente, fatta di valori ma soprattutto di persone e di passione, senza confini geografici e senza età.

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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