Postcards from Italy, un Grand Tour della memoria relativa nei luoghi della Bell’Italia

“In Italia! In Italia, ma non quest’anno.  È troppo presto; non ho le cognizioni necessarie, mi manca ancora molto. Parigi sarà la mia scuola, Roma la mia università.  Giacché essa è una vera Universitas e quando la si è veduta, si è veduto tutto.  Perciò non ho fretta d’entrarvi.”
(Johann Wolfgang von Goethe).

Questo stralcio letterario, famosissimo, è perfetto per riferirsi a questo momento storico in Italia ed è citato non a sproposito relativamente a Postcards from Italy, progetto visivo di Carolina Sandretto, giovane fotografa italiana di stanza a New York – e della quale ricordo un bellissimo, antiretorico approfondimento fotografico su Cuba, poi in un libro edito da Silvana editoriale – che ha incentrato questa sua serie  sulla memoria dei luoghi storici e culturali italiani.

Li ha immortalati con una macchina fotografica analogica, quindi portando il tempo, e in particolare quello lento, dell’attesa, nelle sue foto. Ha poi sovrapposto a queste immagini quelle delle vecchie cartoline che ritraevano gli stessi posti, seguendo i meccanismi estetici di un gioco che spesso si è visto e si vede in fotomontaggi da Social su “il prima” e “il dopo”, o su il “come erano”, “come eravano”.

L’autrice, però, restituendo queste composizioni belle, malinconiche, basate su quel dispositivo estetico-concettualistico, mostra qualcosa in più, articolato: la dimostrazione ad arte di come il cambiamento, e le tante variabili di certi luoghi che ricordiamo, dipendano più che altro dalla nostra maniera di vederli e di viverli, quei terriitori. Una indicazione di memento soggettivo e relativo, come altro non potrebbe essere.

“Le immagini sovrapposte di Postcard from Italy portano il visitatore nel passato, quando il Grand Tour era un viaggio pieno di sorprese, quando il tempo era la risorsa più abbondante e non c’era alcuna mediazione tra il visitatore e le sue emozioni di fronte a uno straordinario monumento storico.”. Sappiamo quanto le cose siano cambiate, anche in termini di memoria e di immagini, che sempre di più, pervasivamente, sembra che oggi vogliano atrofizzarla, la pratica del ricordare…

Info mostra

  • A cura di Claudio Composti
  • 18 luglio-1 settembre 2020
  • Orari: dalle 10 alle 22 – ingresso libero
  • Contatti tel.: +39 3477081702
  • press@larafacco.com
  • Plaza Project Art Room, Hotel Plaza e de Russie, Viareggio
  • www.plazaederussie.com/it
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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