Maurizio Cattelan torna a Milano con Breath Ghosts Blind. Ed è subito Like

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Si preannuncia come un grande evento per l’Arte e per l’Italia, o meglio: “il” grande evento; stiamo riferendoci a Breath Ghosts Blind, l’articolata retrospettiva di Maurizio Cattelan da luglio alla Pirelli Hangar Bicocca di Milano.

La città meneghina, che ha visto se non l’affermazione  dell’enfant prodige del contemporaneo (Padova, 21 settembre 1960) suo suolo, sicuramente un rapporto privilegiato con Milano per via di una serie di opere che hanno inciso profondamente anche nell’immaginario collettivo cittadino (ovviamente: non solo cittadino!).

Come la scandalosa Untitled (2004), installazione in Piazza XXIV Maggio in cui penzolavano dall’albero in situ manichini di bimbi impiccati, con imprevisto attacco di un cittadino risentito e nemesi connessa (tentativo di liberare i manichini, tagliandone la corda, di fatto deturpando l’allestimento, e ruzzolone del malcapitato, con ricovero in ospedale, fratture e ingessatura da gran finale da punizione divina!).

E come la pubblica L.O.VE. (2010), meglio nota come l’irriverente “dito medio”, scultura eretta in Piazza Affari; per tacer della polemica sui manifesti della mostra Contro le ideologie a Palazzo Reale (2010), che prevedevano l’immagine di Him, la scultura-installazione con le sembianze di Adolf Hitler inginocchiato in atto di preghiera.

L’attacchinaggio provocò fermi no dell’Assessore all’Arredo, Decoro Urbano e Verde Maurizio Cadeo e della Sindaca Letizia Moratti (contrati pure a L.O.VE), con vibranti proteste dalla Comunità ebraica e non pochi grattacapi per Massimiliano Finazzer Flory, l’allora Assessore alla Cultura del Comune di Milano, decisamente e giustamente pro Cattelan e oppositore di ogni tentativo di censurarlo e imbrigliarlo…

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Del neo(neo)dadaista parodista e immaginifico forte della costruzione di un auto-brand, del geniale autoironico e caustico lavoratore del linguaggio visivo ed extra-visivo (cioè dell’Arte ma soprattutto del suo Sistema e di quello della Comunicazione tutta), sarà proposto un riassunto corposo ed esemplificativo di un trentennio di attività/creatività, con l’inserimento anche di lavori nuovi, progettati ad hoc per lo spazio milanese: ci sarà un palesamento, ci dicono dallo staff, guidato dai curatori, Roberta Tenconi e Vicente Todolí:

“di una visione della storia collettiva e personale (dell’artista) attraverso una rappresentazione simbolica del ciclo della vita”.

Tutto sarà sviluppato attraverso:

“una sequenza di atti distinti che affrontano temi e concetti esistenziali come la fragilità della vita, la memoria e il senso di perdita individuale e comunitario. L’inedito progetto site-specific metterà in discussione il sistema di valori attuale, tra riferimenti simbolici e immagini che appartengono all’immaginario collettivo”.

In attesa di vedere la mostra e tutto ciò che scatenerà (preventivato o meno), spettacolarizzazione mediatica compresa e Like e Selfie d’ordinanza già prevedibili, la certezza del successo è assicurata: Cattelan fa le cose per bene.

Info

  • Breath Ghosts Blind – retrospettiva di Maurizio Cattelan
  • a cura di Roberta Tenconi e Vicente Todolì
  • dal 15 luglio 2021 e sino al 20 febbraio 2022
  • Pirelli Hangar Bcocca
  • Via Chiese 2, 20126 Milano
  •  ingresso gratuito
  • orari (Covid e DPCM vigente permettendo): dal giovedì alla domenica dalle 10.00 alle 22.00
  • Contatti: T (+39) 02 66 11 15 73 – info@hangarbicocca.org
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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