FUORI. La Quadriennale di Roma. Chi c’era c’era… I risultati, i numeri e la mancanza di una scena

immagine per FUORI. La Quadriennale di Roma. Opening

Fuori, titolo dell’edizione 2020 della Quadriennale d’arte da poco chiusasi a Roma al Palazzo delle Esposizioni, porta in sè il primato di serrate forzate (per ben due volte) e di un’atmosfera depressa condivisa, causa pandemia Covid-19; per il resto, tutto come sempre, o quasi…

Si è distinta, quest’anno, per un aumento delle artiste donne (e non è poco), tra le quali  29 per la prima volta selezionate per la Quadriennale, e 14 giovani (under 35). Il tentativo di leggere la storia dell’arte attuale “dagli anni Sessanta ad oggi” – come da annunci curatoriali – ha, a nostro avviso, penalizzato proprio gli anni memorabili…

Ma per approfondirli, ci sono state recentemente tante mostre notevoli, altre in corso e cataloghi poderosi a consolarci di una mancanza che ha dato spazio, invece, all’arte più recente.

Gli artisti in mosta sono stati 43: Alessandro Agudio, Micol Assaël, Irma Blank, Monica Bonvicini, Benni Bosetto, Sylvano Bussotti, Chiara Camoni, Lisetta Carmi, Guglielmo Castelli, Giuseppe Chiari, Isabella Costabile, Giulia Crispiani, Cuoghi Corsello, DAAR – Alessandro Petti – Sandi Hilal, Tomaso De Luca, Caterina De Nicola, Bruna Esposito, Simone Forti, Anna Franceschini, Giuseppe Gabellone, Francesco Gennari, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Diego Gualandris, Petrit Halilaj and Alvaro Urbano, Norma Jeane, Luisa Lambri, Lorenza Longhi, Diego Marcon, Raffaela Naldi Rossano, Valerio Nicolai, Alessandro Pessoli, Amedeo Polazzo, Cloti Ricciardi, Michele Rizzo, Cinzia Ruggeri, Salvo, Lydia Silvestri, Romeo Castellucci Socìetas, Davide Stucchi, TOMBOYS DON’T CRY, Maurizio Vetrugno, Nanda Vigo, Zapruder. Ben oltre 300 le opere, tra installazioni, scultura pittura, fotografia, video, mixed media…

Chi c’è c’è, e va bene; ma chi non c’è esiste lo stesso: ogni scelta curatoriale ha pro e contro, inevitabili inclusioni (alcune incomprensibili) ed esclusioni (di cui ci dispiace); in ogni caso evidenzia uno scenario tra tanti e rappresenta un’asserzione critica: in questo caso, di Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol.

È certo che se ogni curatore risponde per sé e per gli artisti coinvolti, è però anche responsabile dello zoom che accende sulla produzione artistica italiana da mostrare (e quindi anche quella da non mostrare), della sua conoscenza pubblica (nazionale e internazionale) e della sua reputazione.

Dunque: cosa ci è stato evidenziato? Bersaglio mancato o centrato? Insomma: poteva essere meglio? Indubbiamente, ma è stata posta una ipotesi e questa è stata portata all’attenzione pubblica, rappresentando una finestra che, piaccia o meno, è un’apertura, un’affaccio…

Dunque, che non passi alcuna presuzione: fa non il ma un punto sull’articolata arte visiva contemporanea nazionale. Ad una prossima Quadriennale di Roma ne sarà illuminato un altro: e questo è…

Intanto, i numeri non mentono: se quelli degli incassi non ci sono pervenuti,  nei 104 giorni di apertura, si sono contate 28.132 presenze, per una media di 270,5 visitatori al giorno.

E poi: progetti speciali, realizzati con MIC, MAECI, Banca d’Italia; si segnalano: la mostra Domani Qui Oggi a cura di Ilaria Gianni, esito conclusivo del Premio AccadeMibact, di ricognizione sugli artisti italiani under 28 che studiano o si sono formati in una Accademia di Belle Arti, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea; il progetto inedito di promozione e documentazione audiovideo della mostra a livello internazionale da parte di MAECI; l’apertura straordinaria del Bal Tic-Tac, il locale futurista in via Milano decorato da Giacomo Balla, grazie alla collaborazione con la Banca d’Italia.

Tra le iniziative per e con la Quadriennale: l’Associazione Giovani Collezionisti, attraverso l’istituzione del Premio Giovani Collezionisti Quadriennale, ha acquistato l’opera Incontri in luoghi straordinari di Giulia Crispiani (Ancona, 1989) per donarla al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo; e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale ha coprodotto con Quadriennale la mostra La Signora dell’arte, a cura di Ludovico Pratesi, dedicata alla figura della collezionista Bianca Attolico.

Bello il catalogo di Treccani Arte edizioni; 679 pagine in italiano e in inglese, che ripercorrono la genesi della mostra  e con saggi di critici, storici dell’arte, artisti, e immagini delle opere per una generale “’indagine sulle energie presenti oggi nella cultura visiva del nostro Paese e un quadro delle principali linee di ricerca”.

Queste linee di ricerca appaiono assai personali, nell’impossibilità – ed è evidentemente specchio dei tempi – di scorgere una scena, nuclei organici, gruppi, scuole, sinergie o connubi stilistici e poetici, eccezion fatta, forse, per un’attenzione, da parte di molte artiste donne, ad analisi etiche e politiche.

Questo evidenziamento, e gli approfondimenti di genere sono ciò che attualmente sta emergendo, più in generale, da gran parte delle ricerche e mostre ovunque nel mondo dell’arte e siamo certi che servirà a riscrivere in modo equo e decolonizzato la Storia dell’Arte: almeno, quella che hanno fatto studiare sino ad ora…

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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