Angelo Piovano. Se i tatuaggi rendono immortali

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Angelo Piovano, torinese, deteneva il record dei più tatuati d’Italia e nella categoria over 65 nel Mondo risultava nel Guinnes dei Primati.

Il racconto della sua vita lo indica come ex lavoratore alla Pirelli e fino ai suoi 56 anni privo di qualsiasi tatuaggio; dopo due grandi dolori – la morte della madre e della sua cagnolina – e il desiderio di cambiare qualcosa della sua quotidiana esistenza, ha iniziato a  (farsi) disegnare il corpo che ha riempito del 98% di tatuaggi, ovunque, proprio in ogni parte, anche la più nascosta, creando una mappatura personalissima e ricostruendo un’identità. La sua. Che ci ha comunicato con creativa, ribelle determinazione.

Partecipando incessantemente a festival, incontri, fiere, trasmissioni tv e convention di settore, ha contribuito a far conoscere quest’arte applicata alla pelle e a far cadere qualche preconcetto di troppo…

Sempre sorridente, dal buon carattere, poeta e grande amante della sua città, se ne è andato a 85 anni il 5 giugno di un anno terribile come il 2021. Ma la sua piccola leggenda durerà nel tempo e possiamo persino pensare che, in questo senso, i tatuaggi possano renderlo immortale…

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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