Arte compressa # 4 – Art Sweet Art. Casa dolce casa, arte dolce arte domestica e diffusa

artsweetartlogoCasa dolce casa, si dice, se si ha la fortuna di averlo, un tetto sulla testa,  o si ha un posto dove poter stare al sicuro, comodi e felici. Casa dolce casa è anche quella bene arredata, con gusto, o comunque capace di far trasparire il carattere e gli interessi di chi ci vive. Meglio ancora se è ecosostenibile, ha una buona illuminazione (Light Design è merce rara solo in Italia), qualche mobile e oggetto di design che la rendano confortevole ed esteticamente rilevante e opere d’arte che possano aprire alla bellezza ma soprattutto che aiutino a pensare in modo non omologato la vita e il mondo al di là dei costi e delle quotazioni dei singoli pezzi. Talvolta accade che la casa/le case entri/entrino in curiosi progetti, come nel caso di Art Sweet Art: nuova piattaforma dedicata a residenze d’artista allocate in abitazioni private in giro per l’Italia (la Valtiberina ne è capofila, per ora, tra Umbria e Toscana, con – a oggi – sei Comuni che hanno aderito) e basate su modalità di scambio e interazione per favorire un rapporto diretto tra artista e pubblico e il coinvolgimento di quest’ultimo nei processi creativi: insomma, come committente. Onestamente, questo è il punto che ci lascia più perplessi del progetto (con partner e investitori, soggetti pubblici e privati) di Laura Caruso e Saverio Verini, quando si dice che l’opera che sarà fatta in/per la casa dovrà tenere in considerazione “ambiente su cui intervenire, tema dell’opera…” e istanze dei proprietari dell’abitazione: il timore è che la committenza si faccia ingombrante, la convivenza capestro. Vedremo in seguito la concretizzazione di questa iniziativa di arte domestica e diffusa (già apertasi ad Arezzo con Francesco Ciavaglioli e la sua Vita Quieta in… cucina): per fugare i dubbi qui espressi e anche pensando ai propositi che la animano, ovvero di promuovere “un’idea di collezionismo inclusiva e coinvolgente, una concezione di arte come possibile strumento di socialità”, dato che l’artista sarà ospite nella casa in oggetto facendo confluire quest’esperienza inedita nella realizzazione dell’intervento. Più facile  a dirsi che a farsi ma 12 dodici artisti che hanno aderito al progetto finora sapranno sorprenderci; essi sono: Francesco Capponi (1976), Lorenzo Cianchi (1985), il citato Ciavaglioli (1983), Federica Gonnelli (1981), Manuela Mancioppi (1976), Ilaria Margutti (1971), Leonardo Petrucci (1986), Marta Primavera (1979), Carla Rak (1978), Giorgio Tentolini (1978), Carlo Trucchi (1981), Maria Teresa Zingarello (1985).

 

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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